Teatro

Tesla e le sue invenzioni in scena a Forlì

Una scena dello spettacolo Nikola Tesla. Lectures
di Rita Bugliosi

La vita del geniale scienziato serbo-croato è proposta il 12 e 13 maggio al teatro Felix Guattari da Lorenzo Bazzocchi. Durante lo spettacolo viene anche replicato l'esperimento della trasmissione di energia elettrica senza fili che l'inventore realizzò a Colorado Spring

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Protagonista della realizzazione della prima centrale elettrica, Nikola Tesla è poco noto al grande pubblico, sebbene sia autore di numerose invenzioni. Per ricordare l'ingegnere e fisico di origine serbo-croata, Lorenzo Bazzocchi, fondatore e direttore di Masque teatro, propone 'Nikola Tesla. Lectures', in scena il 12 e 13 maggio al teatro Fèlix Guattari di Forlì.

“Sin dai primi momenti in cui ci imbattemmo nell'incredibile storia di Nikola Tesla", spiega lo stesso Bazzocchi, "ci tormentò l'idea di avere a che fare con una sorta di leggenda metropolitana: com'era possibile che l'uomo che con i suoi brevetti aveva permesso la costruzione di una delle prime e più potenti centrali elettriche al mondo, imbrigliando le cascate del Niagara, potesse essere un perfetto sconosciuto? O che addirittura fosse lasciato nell'angolo più oscuro della storia scientifica del secolo appena passato, di cui chiaramente era stato protagonista?”.

Tesla vive la sua esistenza fuori dall'ordinario tra la seconda metà dell'800 e la prima del '900, in una fase di notevole fermento per il progresso scientifico e tecnologico. Studia ingegneria elettronica all'Università di Graz, città che lascia dopo tre anni senza aver dato esami. Si trasferisce quindi all'ateneo di Praga per studiare fisica e matematica, ma dopo tre mesi abbandona anche questo centro senza aver conseguito alcun titolo per spostarsi a Parigi, dove lavora alla Continental Edison Company. A 28 anni arriva infine a New York, dove è assunto personalmente da Thomas Edison, alla Edison Machine Works. Negli Usa rimane e lavora per 60 anni.

Una scena dello spettacolo Nikola Tesla. Lectures

Ritengo che Tesla esprima in modo esemplare la seconda rivoluzione industriale, che va dal secondo congresso di Parigi del 1856, anno di nascita di Tesla, e giunge al pieno sviluppo nell'ultimo decennio del XIX secolo“, commenta Roberto Zamboni, direttore dell'Istituto per la sintesi organica e la fotoreattività (Isof) del Cnr. “In questo periodo si assiste a trasformazioni rivoluzionarie in tutti i campi delle scienze, ma è soprattutto in ambito tecnologico che si affermano innovazioni sostanziali. Nella chimica, ad esempio, si scoprono i fertilizzanti, i coloranti sintetici, l'ammoniaca, la dinamite, la soda, il cloroformio e gli analgesici. Nella medicina si affermano l'anatomia comparata, la fisiologia, la genetica. Le scoperte nel campo epidemiologico portano alla risoluzione della tubercolosi, della difterite, della peste, della lebbra. La tecnologia dell'acciaio rivoluziona le costruzioni e le città si illuminano con la corrente elettrica, che si afferma anche come fonte di energia per la produzione nelle fabbriche“.

Ma Tesla come contribuisce a questo periodo di trasformazioni?  “Lo scienziato, che aveva sviluppato per Edison le macchine a corrente continua, capisce che la strada per illuminare e fornire energia alle città e all'intero pianeta è la corrente alternata. E ha ragione“, continua il direttore dell'Isof-Cnr. “Egli rappresenta la seconda rivoluzione industriale, perché sperimenta le sue idee pubblicamente. Anticipa anche l'attuale modo di fare divulgazione attraverso il rapporto diretto con i cittadini facendo vedere, toccare e dando spettacolo, ad esempio illuminando la Fiera mondiale di Chicago“.

Una mente vulcanica. “Tesla ha prodotto 280 brevetti, spendendo cifre immense nella costruzione di laboratori per poi di nuovo cadere in ristrettezze. Nel 1960 la Cgpm, organismo metrologico internazionale, gli ha dedicato l'unità di misura internazionale del campo magnetico, il Tesla (T) appunto“, conclude Zamboni.

Nella parte iniziale dello spettacolo, che Bazzocchi ha realizzato con la collaborazione di Eleonora Sedioli, lo scienziato indossa i panni del conferenziere all'interno di una gabbia di Faraday in cui si misura con una Tesla Coil da un milione di volt, una scena che riproduce gli allestimenti con cui il 'mago dell'elettricità' amava incantare l'alta società di New York. Si passa poi alla narrazione della sua vita e delle sue scoperte, mentre al termine della rappresentazione viene replicato, in scala minore, l'esperimento di trasmissione di energia elettrica senza fili di Tesla: il Wireless transmission of power, concepito e messo in opera a Colorado Springs sul finire del 19° secolo.

Il 12 maggio lo spettacolo viene rappresentato anche la mattina, alle 11.00, per gli studenti.

La scheda

Titolo: Nikola Tesla. Lectures

Regia: Lorenzo Bazzocchi

Cast:  Lorenzo Bazzocchi, Eleonora Sedioli

Info: www.teslalab.it