Porta sul Mediterraneo, Procida da sempre ha formato uomini e donne capaci di affrontare il mare sui banchi di uno dei più antichi e prestigiosi Istituti nautici della nostra penisola. La gente dell’isola ha da sempre sfidato il mare e l’infinità dell’orizzonte, conquistandosi un peso e un ruolo nella storia e nell’economia marittima nazionale e internazionale. Questa storia è raccontata nel volume “Procida, orizzonte mare” (Nutrimenti), co-curato da Raffaella Salvemini dell’Istituto di studi sul Mediterraneo del Consiglio nazionale delle ricerche e da Claudio Fogu, professore di Italian studies all'Università della California A Procida l’orizzonte mare non è delimitato dalla linea del tramonto, va ben oltre, nei tempi e negli spazi. Un’isola di quattro chilometri quadrati, con una delle più alte densità nel Mediterraneo, racchiude una proiezione marittima allo stesso tempo tipica e del tutto originale.
Prochyta, come era denominata in passato, entra nella storia del Mediterraneo già in epoca micenea, e con le vicine Ischia e Capri contribuisce a fare dell’area flegrea il suo centro propulsore fin sotto al dominio romano. Ma è nell’epoca moderna che essa conoscerà una crescita esponenziale dei suoi molteplici orizzonti marittimi, da quello della pesca a quelli del commercio, della cantieristica, dell’istruzione marinara, fino a quello della navigazione intercontinentale negli ultimi due secoli.
Titolo: Procida orizzonte mare
Categoria: Specialistica
Autore: Raffaella Salvemini, Claudio Fogu
Editore: Nutrimenti
Pagine: 128
Prezzo: 16,00
