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La fumata bianca della pace

copertina gamaleri
di U. S.

Il nuovo libro di Gianpiero Gamaleri raccoglie i richiami dalla metà dell’Ottocento fino ad oggi, da Pio IX fino a Francesco. Parole e iniziative ispirate non solo dalla fede cristiana ma anche da una partecipazione appassionata alle vicende del tempo.  “Come sarebbe il nostro mondo se, dalla Grande Guerra ad oggi, fossero stati ascoltati questi appelli?”, si chiede l’autore

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L’autore ha raccolto i richiami alla pace, di dodici papi: dalla metà dell’Ottocento fino ad oggi, da Pio IX fino a Francesco. Parole e iniziative ispirate non solo dal senso religioso della fede cristiana ma anche da una partecipazione appassionata alle vicende del proprio tempo.  “Come sarebbe il nostro mondo se, dalla Grande Guerra ad oggi, fossero stati ascoltati questi appelli?”, si chiede Gianpiero Gamaleri.

Raccogliendo i documenti, il mediologo conclude che “si tratta di una sola voce, anzi di un unico grido, che purtroppo è rimasto inascoltato”. Il periodo prende le mosse dal lungo pontificato di Pio IX, che dal 1844 al 1878 ha coperto l'Unità d'Italia e la caduta del potere temporale pontificio. E dalla “Locuzione” del 29 aprile 1848, con l'opinione pubblica di allora divisa tra quanti auspicavano che il Papa si mettesse a capo dei moti risorgimentali e quanti, successivamente, lo considerarono la massima espressione delle posizioni reazionarie e conservatrici. Una sofferenza anche personale di un'autorità religiosa gettata nel vortice di un cambiamento epocale.

Tra i suoi successori, merita particolare attenzione Benedetto XV, che si è strenuamente battuto senza successo contro “le carneficine della Prima Guerra Mondiale”. Pio XI regnerà nel periodo tempestoso della nascita del fascismo e del nazismo. Con il primo cercherà di trovare un accordo attraverso la sottoscrizione dei Patti Lateranensi, del secondo esprimerà la condanna con l’enciclica “Mit Brennender Sorge” indirizzata ai vescovi tedeschi. Due documenti che non saneranno certo le polemiche, i cui riflessi sono giunti fino ai giorni nostri.

Si prosegue fino ad arrivare a due figure chiave: Giovanni XXIII, il papa della “Pacem in Terris” e del Concilio Vaticano II, e Paolo VI con la sua invocazione dalla massima cattedra mondiale, quella dell’ONU, “Jamais plus la guerre, jamais plus la guerre”. Né si può dimenticare la sua “Lettera alle Brigate Rosse”, in cui la forza dell’amicizia ha prevalso sulle prudenze della diplomazia, in nome della sacralità della vita umana.

Dopo la breve parentesi di Papa Luciani Giovanni Paolo I, il “papa polacco” regnerà per ben 28 anni con momenti molto difficili, compreso l’attentato di cui è rimasto vittima. Il suo grande contributo alla pace è evidente nella caduta del muro di Berlino del 1989 e nella conseguente crisi dell’impero sovietico, eventi realizzatisi “potremmo dire miracolosamente”, osserva Gamaleri, senza che venisse versata una goccia di sangue.

Anche Papa Benedetto XVI ha affrontato il tema nel discorso nella Sala Nervi del Vaticano per il concerto “Giovani contro la guerra!”. Gli interventi di Papa Francesco sono frequenti e vigorosi, specie dopo l’invasione dell’Ucraina. Quale il bilancio dell'impegno dei pontefici? “Il loro impegno è stato coerente e inequivocabile. I risultati purtroppo scarsi”, conclude mestamente il saggio.

 

Titolo: La fumata bianca della pace
Categoria: Saggi
Autore: Gianpiero Gamaleri 
Editore: Pagine
Pagine: 213
Prezzo: 18,00

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