Recensioni

Un chip per dimenticare

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di Marco Ferrazzoli

È il sogno, anzi l'incubo distopico descritto nel romanzo “Il sogno cinese” dello scrittore dissidente Ma Jian. Protagonista del romanzo è Ma Daode, un alto burocrate che progetta di “spazzare via ogni ricordo e ogni sogno personale e privato”

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Dal punto di vista letterario, “Il sogno cinese” di Ma Jian è un romanzo di genere, che poggia su un escamotage iniziale e su una scansione narrativa piuttosto consueti. Ma sotto il profilo delle suggestioni di attualità è in grado di evocare considerazioni non banali: in ordine alla società cinese attuale, ai suoi progetti globali, ma anche alla natura di molte rivoluzioni novecentesche che troviamo drammaticamente riproposte ai giorni nostri. Protagonista del romanzo è Ma Daode, un alto burocrate che ha vissuto la Rivoluzione culturale, le è sopravvissuto, si è adattato abilmente alle successive evoluzioni del regime e gode del suo status privilegiato, fondato sul conformismo più passivo e gratificato da un cospicuo harem di amanti e da un non meno ricco approvvigionamento di tangenti. Il progetto nel quale si avventura, “spazzare via ogni ricordo e ogni sogno personale e privato”, va però oltre la sua capacità di adattamento. L'ambizione onirica del presidente Xi Jinping viene concretizzata da Ma Daode con un'operazione di lavaggio del cervello per la quale egli stesso si offre “come primo volontario”. Il “Dispositivo del Sogno cinese” del quale egli diviene propagandista e cavia allo stesso tempo è “un impianto neuronale, un minuscolo microchip” che deve azzerare qualunque fantasia e memoria pregressa.

La cosa si rivelerà assai meno facile del previsto. Gli incubi e i fantasmi che ossessionano giorno e notte il protagonista lo porteranno a una prevedibile rovina, che assume il sapore di una nemesi inevitabile rispetto ai delitti dei quali Ma Daode si è reso responsabile. “Ho scritto 'Il sogno cinese' per rabbia”, spiega Ma Jian: “Il libro è zeppo di assurdità reali e inventate. L'Agenzia del Sogno cinese, i nightclub Guardia Rossa e le cerimonie per gli anniversari di nozze di massa per ottuagenari, per esempio, esistono davvero nella Cina odierna. La Zuppa del Sogno cinese e l'impianto neuronale sono invece prodotti della mia immaginazione”. D'altronde sappiamo bene quanto facilmente “l'utopia conduce alla distopia” e la considerazione non vale soltanto per la Cina, solo che si pensi all'Afghanistan dei Taliban, il cui intento è di azzerare, assieme con la cultura e con i diritti, qualunque retaggio dissonante rispetto all'integralismo misogino che oggi governa a Kabul.

L'autore evidenzia che Xi Jinping, dopo essere stato incoronato segretario generale del Partito comunista e presidente della Repubblica popolare, ha reso il “Sogno cinese di ringiovanimento nazionale” un leit motiv assordante. Il nuovo timoniere di Pechino ha abolito i limiti alla durata dell'incarico presidenziale, il “Pensiero di Xi Jinping sul socialismo con caratteristiche cinesi per una nuova era” è entrato nella costituzione e nei libri di testo. Con la promessa di condurre il Paese “a un benessere economico ancora maggiore” e di riportarlo “alla sua gloria passata”.

Per convincere o costringere le persone ad aderire a questo sogno serve appunto, secondo il romanzo e secondo il suo autore, un “lavaggio del cervello” (xintao). “Il Sogno cinese è un'altra bella bugia costruita dallo stato per rimuovere dalla mente delle persone i brutti ricordi sostituendoli con pensieri felici”, così “una massa di adulti-bambini […] non ha il diritto di ricordare il passato né di fare domande”. Ma Jian trent'anni fa ha scritto il suo primo libro sul Tibet intitolato “Tira fuori la lingua”, subito condannato dal governo in quanto “spiritualmente inquinante”. Da allora in patria ogni suo romanzo è stato censurato e il nome dello scrittore è stato espunto dall'elenco ufficiale e dalle antologie. Come il padre del protagonista, però, Ma Jian continua a “scrivere, scrivere, scrivere” e “a trovare consolazione nella bellezza della lingua”, lanciando un messaggio di speranza: “non mi sono ancora completamente arreso al pessimismo”.

 

titolo: Il sogno cinese
categoria: Narrativa
autore/i: Jian Ma
editore: Feltrinelli
pagine: 149
prezzo: € 15.00

  

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