Cinema

La demenza vista con gli occhi del malato

Una scena del film The father
di Rita Bugliosi

Nel film “The father-Nulla è come sembra”, il regista Florian Zeller racconta la degenerazione cognitiva del protagonista, restituendo con le immagini il suo alterato punto di vista sulla realtà circostante. Attraverso una rappresentazione non lineare del tempo e dello spazio, lo spettatore viene coinvolto empaticamente in uno stato di confusione e di ansia del tutto simile a quella provata da chi è affetto da questa patologia. Il lungometraggio, vincitore di due premi Oscar, è visibile al cinema dal 20 maggio

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Adattamento cinematografico dalla pièces teatrale “Il padre”, scritta da Florian Zeller, il film “The father-Nulla è come sembra” è diretto dallo stesso autore, che segna con quest'opera il suo esordio alla regia di lungometraggio. Al centro della storia c'è l'ottantunenne Anthony (Anthony Hopkins). L'anziano, vive da solo a Londra ed è affetto da demenza senile, per questo la figlia Anne (Olivia Colman) vorrebbe che una badante si occupasse di lui, anche perché lei ha deciso di trasferirsi a Parigi con l'uomo che ha conosciuto e di cui si è innamorata. Ma l'impresa si rivela complicata, perché il padre non accetta di dipendere da una persona estranea e, quindi, rifiuta tutte le assistenti che la figlia gli propone.

Una vicenda solo apparentemente semplice - e nota a chiunque abbia avuto una persona cara affetta da demenza senile o da Malattia di Alzheimer -, complicata da un'audace scelta registica. Sul grande schermo si susseguono squarci di giorni disorientati, nel tempo e nei luoghi, una confusione acuita da personaggi dalle sembianze mutevoli. Così la figlia assume i panni della badante e poi dell'infermiera, fino a essere confusa con la madre; il genero ha volti diversi, ma è anche l'infermiere della casa di riposo. Si perde qualsiasi certezza su ciò che accade e la realtà si confonde con la visione alterata del protagonista. Alcune scene si ripetono in maniera simile, ma destabilizzante per Anthony e per lo spettatore, che vive il suo stesso sconcerto: la ricerca da parte dell'anziano del proprio orologio da polso, suo ultimo e flebile strumento d'orientamento; la cena a base di pollo, da sempre il suo piatto preferito, consumata con crescente distacco; il rammarico per l'assenza della sua seconda figlia, Lucy, che, si scoprirà poi, essere morta in un incidente; ambienti estranei che si somigliano e che il protagonista percepisce come la propria abitazione, mentre la propria casa non viene ormai più riconosciuta come tale.

Una chiave narrativa inquietante per lo spettatore, ma estremamente efficace per entrare nella mente confusa di Anthony. Zeller, insomma, racconta la demenza usando come cinepresa gli occhi di chi vive la malattia sulla propria pelle, strattonando lo spettatore dentro, non di fronte, alle fragilità di chi non è più in grado di riconoscere luoghi abituali e persone familiari. Un coinvolgimento attivo in una condizione passiva, di totale impotenza, dove le tessere che compongono il puzzle di un'esistenza non s'incastrano più.

A questo proposito il regista dice: “Voglio che questo film eviti ogni forma di ottusità e spero al contrario che possa ispirare un'immensa lucidità e un profondo senso di umanità. Porteremo il pubblico a provare la costernazione del protagonista e a commuoversi per il suo sgomento e per la vulnerabilità e insicurezza che ciascuno di noi sperimenterà quando si avvicinerà la fine della nostra vita”.

“The father” vincitore di due premi Oscar - miglior attore protagonista ad Anthony Hopkins e miglior sceneggiatura non originale – è visibile nelle sale dal 20 maggio.

La scheda

Titolo: The father-Nulla è come sembra

Regia: Florian Zeller

Cast: Anthony Hopkins, Olivia Colman, Mark Gatiss, Imogen Poots, Rufus Sewell, Olivia Williams

Locandina del film The father
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