Faccia a faccia

Lo scienziato? Sa guardare con occhi diversi il mondo

Roberto Pedicini
di Rita Bugliosi

Roberto Pedicini, 51 anni, ha iniziato la carriera di doppiatore a 18 e ha dato voce a molti attori celebri, tra cui Kevin Spacey, Ralph Fiennes, Rupert Everett, Javier Bardem, Patrick Swayze, Vincent Cassel, Denzel Washington, Kenneth Branagh, Willem Dafoe, Bruce Willis, Gérard Depardieu, Kevin Bacon, John Malcovich, Colin Firth, Benicio del Toro e Alec Baldwin

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Roberto Pedicini, 51 anni, ha iniziato la carriera di doppiatore a 18 e ha dato voce a molti attori celebri, tra cui Kevin Spacey, Ralph Fiennes, Rupert Everett, Javier Bardem, Patrick Swayze, Vincent Cassel, Denzel Washington, Kenneth Branagh, Willem Dafoe, Bruce Willis, Gérard Depardieu, Kevin Bacon, John Malcovich, Colin Firth, Benicio del Toro e Alec Baldwin. Ha lavorato anche per film d'animazione, quali 'Il gobbo di Notre Dame', 'Il principe d'Egitto' e 'La bella e la bestia'. In televisione ha prestato la sua voce, tra l'altro, alle serie 'Criminal minds', 'Desperate Hausewives' e 'Streghe'. Ha conquistato il Nastro d'Argento; la Targa 'Riccardo Cucciolla'; il premio 'Voce maschile dell'anno' e quello 'Miglior doppiatore' al Gran premio internazionale del doppiaggio.

Come si è avvicinato alla professione di doppiatore?

Grazie alla passione per la musica: avevo 15 anni o poco più, mi divertivo a suonare la chitarra e qualche volta ero ospite di una radio locale di Pescara, la mia città d'origine. Allora, come adesso, la possibilità di essere ascoltato senza essere visto, di utilizzare la voce per raggiungere un pubblico vasto mi affascinava. Trovo sia una modalità di comunicazione che favorisce un rapporto intimo, forte con chi ascolta.

In quello stesso periodo, realizzavo anche qualche pubblicità per una piccola tv e ho avuto modo di conoscere Ferruccio Amendola, Giuseppe Rinaldi, Cesare Barbetti. Spesso chiudevo gli occhi, ascoltavo le loro voci e così facendo si materializzavano di fronte a me miti del cinema internazionale ai quali loro prestavano la voce: da Paul Newman a Robert Redford, da Al Pacino a Robert Duvall. È allora mi sono innamorato di questa professione.

Tiene corsi di dizione e doppiaggio. Questo mestiere si può imparare?

La voce può essere senz'altro educata studiando dizione, fonetica, recitazione, doppiaggio in sala. È come uno strumento musicale dal quale si può ricavare musica di diverso tipo e qualità. Per esempio, tra i personaggi che doppio, oltre ad attori famosi, ci sono anche protagonisti dei fumetti come Gatto Silvestro, Pippo, ma anche persone con handicap, che hanno difficoltà di pronuncia; è quindi possibile adattare e trasformare la propria voce in base alle necessità. Certo, il talento innato e l'essere dotati di una voce eufonica aiutano, ma anche chi ha una voce apparentemente non bella può interpretare personaggi caratteristici.

Roberto Pedicini

Qual è l'attore che preferisce doppiare?

Mi piacciono molto Havier Bardem e Kevin Spacey.

Da dove nasce la tradizione, molto italiana, di doppiare i film?

Purtroppo dall'ignoranza. Negli anni '30, nelle sale arrivavano molti film statunitensi e poiché nel nostro Paese c'era un alto tasso di analfabetismo era impossibile ricorrere ai sottotitoli: fu il solo modo per favorire la diffusione delle pellicole. Il ricorso al doppiaggio è stato inoltre favorito dal fascismo, che spesso modificava ed edulcorava alcune battute contenute nelle opere originali.

Le è mai capitato di recitare in prima persona in qualche film?

Ho lavorato come attore sia in tv, in 'Don Matteo', sia al cinema, per esempio ne 'L'inchiesta' di Giulio Base. Mi piace, ma solo occasionalmente.

Quanto le nuove tecnologie diffuse nel cinema hanno cambiato la sua attività?

L'hanno trasformata totalmente. Con il cinema digitale ci sono i cosiddetti 'loop' di pellicola, che permettono di individuare con facilità i punti da doppiare e da correggere. La digitalizzazione ha velocizzato il lavoro e migliorato l'audio come nella musica.

E lei, che rapporto ha con la tecnologia?

Navigo molto in internet ma non frequento i social network. Mi affascina molto la tecnologia applicata alla musica o al cinema, adoro i film in 3D, ad esempio.

C'è uno scienziato a cui le piacerebbe prestare la voce?

Mi piace essere la voce narrante nei documentari scientifici e lavoro spesso per Discovery Channel e per il National Geographic.

Si interessa di ricerca?

Ciò che mi affascina in particolare è il momento della scoperta, che può arrivare casualmente, come nel caso di Alexander Fleming con la penicillina, ma è comunque il punto di arrivo di un'attività rigorosa fatta di impegno e di passione.

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