Focus: RiScattiamo la scienza

Incontri ravvicinati tra antico e futuro

Chiesa rupestre di Lama d'Antico
di Sandra Fiore

Un'innovativa strumentazione scanner e un affresco dell'XI secolo. Una ricercatrice dell'Istituto per le tecnologie della costruzione del Cnr di Bari ha sintetizzato in un autoscatto le ore di lavoro trascorse tra le pareti della chiesa rupestre di Lama d'Antico

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Chiesa rupestre di lama d'Antico

L'antichità incontra l'alta tecnologia nella suggestiva chiesa rupestre di Lama d'Antico, nel territorio di Fasano in provincia di Bari. Nell'edificio medievale, uno dei più importanti conservatisi in Puglia, gli arredi liturgici che un tempo avvolgevano l'ambiente sacro hanno lasciato il posto a un computer e a un laser scanner, gli 'strumenti di lavoro' di due ricercatori del Cnr.

La fotografia, vincitrice del concorso 'RiScattiamo la scienza' per la sezione 'Cultura e società', realizzata in autoscatto da Marina Zonno, architetto dell'Istituto per le tecnologie della costruzione (Itc) del Cnr di Bari, mostra la ricercatrice intenta a scrutare un monitor ai piedi di un affresco.

"Sto eseguendo il rilievo tridimensionale dell'edificio di culto, che custodisce dipinti di notevole pregio" spiega Zonno, che ha condiviso l'impegno con il collega Salvatore Capotorto, ritratto nella foto. "Il lavoro è stato commissionato dal Politecnico di Bari nell'ambito del progetto 'Suoni di pietra: studio, catalogazione e fruizione virtuale dell'ambiente sonoro delle chiese rupestri in Puglia', che ha l'obiettivo di creare una realtà tridimensionale per navigare virtualmente all'interno di questi spazi accompagnati anche dal sonoro".

Il laser scanner è l'unica strumentazione che permette di realizzare rilievi con minimo margine di errore entro queste architetture scavate nella roccia, caratterizzate da superfici e piante irregolari. "La complessità formale e volumetrica dell'ambiente può essere controllata bene attraverso un 'calco' virtuale da manipolare e da visualizzare in tutti i dettagli unici e irripetibili", aggiunge la ricercatrice.

Leggerezza e facile trasportabilità sono i plus di queste apparecchiature di ultima generazione. Ma come funzionano? "In pratica, si basano sull'acquisizione di una nuvola di punti di cui si conoscono le coordinate a cui sono associate, in automatico, immagini ad alta risoluzione riprese con una camera digitale sincronizzata" continua Zonno.

Nell'immagine 'Scansione laser nella chiesa rupestre di Lama d'Antico' i ricercatori appaiono idealmente come due medici che osservano con sofisticati mezzi un 'grande vecchio'. La chiesa bizantina risalente al X-XI secolo, situata al centro di una delle lame più suggestive del territorio pugliese, costituiva il fulcro dell'abitato per la sua posizione sopraelevata, per il disegno architettonico, ma soprattutto per la bellezza del patrimonio pittorico, rappresentato per lo più da affreschi riproducenti santi.

"In particolare, la zona inquadrata nella fotografia riproduce in primo piano l'abside della navata maggiore: nella parte superiore c'è una 'Teofania', ovvero Cristo Pantocratore tra la Vergine con il Bambino e san Giovanni Battista, un leone e un bue simboli degli Evangelisti Marco e Luca. Al di sopra dell'abside e della nicchia compare un'iscrizione in greco di cui restano poche lettere", conclude la studiosa.

Fonte: Marina Zonno, Istituto per le tecnologie della costruzione, Bari, tel. 0805481265 int 201 , email marina.zonno@itc.cnr.it -

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