Focus: Festival

Quando la scienza diventa meraviglia

Le Meraviglie della Scienza
di Francesca Gorini

Le mostre scientifiche hands-on rappresentano una delle modalità più efficaci per comprendere in maniera immediata un fenomeno scientifico: coinvolgono il pubblico direttamente, facendo provare l’ebbrezza della scoperta. L’Unità comunicazione del Cnr (ri)porta al Festival della scienza di Genova una delle realizzazioni più amate, “Le meraviglie della scienza”, in versione ampliata e arricchita. Assieme ad altre esposizioni di stretta attualità

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Sedersi a cavalcioni di uno specchio e avere l’impressione di volare. Immergersi in una galleria di illusioni ottiche e capire quando il cervello sbaglia nell’elaborare le informazioni trasmesse dall’occhio. Comporre una piramide di palline di polistirolo e sperimentare fino a che punto può rimanere in piedi senza crollare. Lasciar cadere una sfera di acciaio lungo un piano inclinato e capire, dalla traiettoria, il concetto di parabola. 

Sono solo alcuni dei 20 exhibit proposti nel percorso espositivo di “Le meraviglie della scienza”*, una delle mostre scientifiche interattive più longeve ideate e realizzate dall’Unità Comunicazione del Consiglio nazionale delle ricerche proprio per la prima edizione del Festival della Scienza nel 2003 è presentata quest’anno in versione ampliata e arricchita per celebrare il ventennale della manifestazione.  La mostra, in programma al Munizioniere di Palazzo Ducale, presenta come sotto una lente di ingrandimento una serie di fenomeni scientifici che ritroviamo, spesso inconsapevolmente, nella vita di tutti i giorni: i visitatori interagiscono con ogni postazione, avendo la possibilità di scoprire qualcosa di nuovo: materiali di uso comune che sempre in maniera inaspettata, esibiscono proprietà sorprendenti, giochi di specchi, esperienze che permettono di capire i concetti di forza e di movimento. 

Proprio la scoperta è, infatti, la cifra stilistica che contraddistingue questa e altre mostre hands-on dell’Unità, che in oltre 20 anni di attività, ha allestito 94 edizioni di mostre itineranti in 11 Paesi di tutto il mondo, coinvolgendo quasi 900.000 visitatori. “La progettazione e realizzazione di un exhibit è un processo complesso, che richiede da un lato spirito creativo, capacità manuali, abilità di avvicinare un pubblico vasto e indifferenziato, senso del bello e - perché no - leggerezza”, prosegue Messina. “Dall’altro lato però, alla base c’è una conoscenza rigorosa delle discipline trattate, che deve andare di pari passo con la capacità di utilizzare le giuste metodologie educative: per questo occorre una sinergia profonda con la rete scientifica dell’Ente, patrimonio di conoscenze e know-how". 

Un exhibit della mostra "Le Meraviglie della Scienza"

Un exhibit della mostra "Le Meraviglie della Scienza"

Le mostre possono anche rappresentare l’occasione per affrontare temi di particolare attualità: è il caso di “Fusione Nucleare: ci siamo!”, una delle proposte dell'Istituto superconduttori, materiali innovativi e dispositivi (Spin) del Cnr al Festival, allestita presso il Palazzo Reale di Via Balbi: l’obiettivo è illustrare, con installazioni interattive e modelli 3D, il concetto di energia e di calore, spiegando quali fonti di energia sono oggi disponibili, quale sia la loro resa, ma anche come funzionano i reattori a fusione nucleare e quali progetti siano già in atto per realizzarli. Anche in questo caso i concetti sono proposti in modo intuitivo e semplice. “La fusione nucleare è considerata una delle scelte più utili per garantire una fonte di energia di larga scala che sia sicura, rispettosa dell’ambiente e, in pratica, inesauribile”, spiega Elimio Bellingeri, ricercatore di Cnr-Spin. “Soprattutto in questo periodo in cui l’attenzione per il problema energetico è molto alta, è di fondamentale importanza una informazione corretta, che possa creare la necessaria consapevolezza: il potenziale di sfruttamento è, infatti, enorme, ma ci sono ancora importanti sfide e criticità sulle quali la ricerca sta lavorando”. 

E ancora il Cnr-Spin, in collaborazione con Unità Comunicazione, le Università di Genova e di Chieti-Pescara, il Politecnico di Milano, gli Istituti Isasi e Ircres, e STMicroelectronics, ha ideato anche “Siamo tutti magnetici. Come rilevare il magnetismo che è in noi” (Munizioniere di Palazzo Ducale): una mostra per scoprire i campi magnetici che incontriamo nella vita quotidiana e sperimentare vari sistemi e strumentazioni usati per la loro misurazione in diversi contesti, dalla magnetoencefalografia che misura il campo magnetico cerebrale ai magnetometri integrati nei droni, fino ai comuni smartphone. 

La scoperta dell’affascinante mondo sommerso è, infine, il tema dell’installazione “Mondi sommersi.Biofouling e mini-ecoistemi marini”, curata dall'Istituto per lo studio degli impatti antropici e sostenibilità in ambiente marino (Ias) del Cnr in collaborazione con l’artista Alessandro Lupi, e allestita presso il Genova Blue District. In essa, le più avanzate pitture antivegetative non inquinanti -normalmente utilizzate per impedire la crescita di organismi nocivi su scafi e altre superfici immerse in ambiente acquatico - diventa un mezzo artistico per raccontare gli ambienti sottomarini, a metà tra arte e scienza. 

Fonte: Francesca Messina, Responsabile Unità Comunicazione, email: francesca.messina@cnr.it; Emilio Bellingeri, Cnr-Spin, email: emilio.bellingeri@spin.cnr.it

Nota del 23 ottobre 2022: Nel giorno dell’inaugurazione della ventesima edizione del Festival della Scienza, ci ha lasciato la Prof.ssa Maria Grazia Dondi.  La mostra “Le meraviglie della scienza” è stata da lei ideata nel 2003 e l’edizione speciale, totalmente rinnovata, di quest’anno è dedicata alla sua memoria.

Maria Grazia Dondi è stata tra i fondatori del Festival della Scienza, quando già da anni si occupava della progettazione di iniziative per avvicinare il pubblico alla scienza, tra cui la mostra “Imparagiocando” e “La città dei bambini e dei ragazzi”, che hanno caratterizzato in particolare la città di Genova. A lei si deve l’idea di coinvolgere studenti e giovani ricercatori nella veste di animatori scientifici.

Lo staff dell’attuale Unità Comunicazione, che ha lavorato a stretto contatto con la Prof.ssa Dondi dal 1998 al 2008, le è grato per tutti i suoi insegnamenti, per la sua infinita passione per la divulgazione scientifica, per le sue idee  innovative negli approcci e nelle metodologie e per le sue speciali intuizioni. Grazie a lei sono nate iniziative come le mostre interattive itineranti “Semplice e complesso” e, appunto, “Le meraviglie della scienza” che il Cnr ha continuato a presentare negli anni in Italia e all’estero con grande orgoglio. Il suo ricordo rimarrà indelebile nei nostri cuori. Ciao Graziella.

Francesca Messina, responsabile Unità Comunicazione del Cnr

Da sinistra, Francesca Messina (responsabile Unità Comunicazione del Cnr), Maria Grazia Dondi, Daniela Gaggero (Unità Comunicazione del Cnr)

Da sinistra, Francesca Messina (responsabile Unità Comunicazione del Cnr), Maria Grazia Dondi, Daniela Gaggero (Unità Comunicazione del Cnr)