Saggi

Lavoro agile, benefici e disagi

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di Patrizio Mignano

Dai primi di marzo, con l'isolamento imposto dalla pandemia, otto milioni di italiani hanno dovuto adottare il lavoro agile. Nel volume “Smart working”, Domenico De Masi, sociologo del lavoro e professore emerito presso l'Università Sapienza di Roma, si chiede se non fosse possibile adottare prima questo modello organizzativo che permette di conciliare vita e lavoro, che libera la creatività e aumenta la produttività delle aziende del 15-20%

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Il sociologo Domenico De Masi, nel suo ultimo libro “Smart working” (Marsilio), spiega come in Italia, tra febbraio e agosto 2020, sia stato realizzato il più grande esperimento organizzativo mai tentato nella storia del Paese: milioni di lavoratori, sia del settore pubblico che privato, hanno cominciato a svolgere la loro attività da casa anziché nel luogo di lavoro. Un cambiamento reso necessario dalla pandemia di Covid-19, che ha evidenziato il livello di predisposizione al cambiamento di impiegati, manager, aziende, il loro stato d'animo e la loro professionalità.

Secondo lo studioso questo processo era in parte già iniziato da qualche anno, senza che nessuno lo avesse deciso, negli uffici dove le persone lavoravano sempre meno con vicini di scrivania e sempre più con interlocutori che potevano essere fisicamente presenti ovunque. Tra gli impiegati pubblici e privati, infatti, vigeva la cosiddetta "regola dei 15 metri" per cui, se due colleghi lavoravano a una certa distanza, finivano per comunicare tra loro tramite e-mail anziché a voce. “Come il passaggio dalle botteghe alle fabbriche richiese alcuni decenni, così quello dall'ufficio allo smart working sta facendo il suo cammino. La pandemia ha inaspettatamente accelerato questo processo che proseguiva con lentezza a causa di un ritardo culturale di aziende e pubbliche amministrazioni”, scrive l'autore.

Nel libro, De Masi spiega, con il contributo di imprenditori, manager, accademici e ricercatori, quali siano i vantaggi del lavoro agile: dal risparmio di tempo per gli spostamenti a quello dei soldi spesi per benzina, biglietti di treni, aerei, e mezzi pubblici, fino a maggiore tempo a disposizione per sé, per la famiglia e per gli amici. “Si decide dei propri orari, si conciliano interessi e propensioni. Si lavora in autonomia, per risultati”. Ma ci sono anche svantaggi, come emarginazione dal contesto aziendale, confusione e fatica del doppio lavoro professionale e domestico, necessità di reimpostare i rapporti familiari.

Per l'azienda invece cosa cambia? Spazio, affitti, mobili, riscaldamento: chi adotta il lavoro agile ha indubbiamente meno costi. “Personalmente ho eliminato l'ufficio e risparmiato 10 mila euro al mese”, dice De Masi. Si riduce anche la conflittualità tra le persone e si inducono i capi a organizzarsi per obiettivi. Ma anche in questo campo ci sono svantaggi: bisogna organizzare l'alternanza lavoro a distanza e lavoro in sede, controllare la produttività dei propri dipendenti, affrontare i costi transitori per un cambio del modello organizzativo.

Il volume offre numerosi spunti di riflessione, ripercorrendo il cammino che va dalla bottega rinascimentale alla rivoluzione digitale, restituendo un'immagine aggiornata della realtà quotidiana di milioni di lavoratori e offrendo gli strumenti per capire quanto dovrà fare l'Italia per adeguarsi ai tempi che evolvono.

titolo: Smart working
categoria: Saggi
autore/i: De Masi Domenico
editore: Marsilio
pagine: 688
prezzo: € 24.00

  

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