Focus: Donne

Matematica e scienze (non) fanno per loro

Discipline Stem a scuola
di Marina Landolfi

Stem, acronimo che sta per Science, Technology, Engineering e Mathematics, è sempre più usato nel contesto dell’istruzione e del lavoro, per superare gli stereotipi della società secondo i quali i ragazzi sono più portati delle ragazze per le materie tecnico-scientifiche. Ne parliamo con Rosaria Anna Puglisi dell’Istituto per la microelettronica e microsistemi del Cnr, coordinatrice di “Stem-Women in Science”, progetto dell’Ente a favore del rispetto delle pari opportunità e contro i pregiudizi di genere

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Spesso sentiamo dire “La matematica e le scienze non fanno per me”, e la maggior parte delle volte questa affermazione proviene da ragazzine. Nel 2022 l’Istat ha rilevato che il 23,8% dei giovani dai 25 ai 34 anni ha una laurea nelle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche (Stem), percentuale che raggiunge il 34,5% tra i maschi e scende invece al 16,6% per le donne, evidenziando il gap di genere. Nel 2017 uno studio condotto dal Dipartimento per le pari opportunità (Dpo) della Presidenza del Consiglio dei ministri ha sottolineato come queste convinzioni siano frutto di stereotipi presenti nella società, secondo i quali i ragazzi sono più portati delle ragazze per le discipline e le attività tecnico-scientifiche. Sempre nello stesso anno, all’interno dell’iniziativa del Dpo “Stem: le ragazze contano”, nasce il progetto “Stem Women in Science” (Stem-Wis), con l’obiettivo di avvicinare i cittadini, ma soprattutto le ragazze, alla scienza, e per favorire una riflessione sulla presenza delle donne nelle discipline e nelle carriere Stem, stimolandone una visione critica su pregiudizi e stereotipi di genere. “Stem-Wis è stato ideato e coordinato dall’Istituto per la microelettronica e microsistemi (Imm) del Cnr e si rivolge alle scuole secondarie di primo e secondo grado, ma anche a un pubblico più vasto”, afferma Rosaria Anna Puglisi del Cnr-Imm.“Ha riguardato il grado di innovazione sociale, la valorizzazione del rispetto di principi come equità, eguaglianza, pari opportunità, e l’aspirazione di rimuovere le condizioni di diseguaglianza, anche attraverso incontri e seminari tenuti dalle ricercatrici dell’Istituto”.

Per raggiungere il primo obiettivo, quello della divulgazione scientifica, le attività sono state indirizzate innanzitutto a trasmettere gli argomenti scientifici attraverso un linguaggio chiaro e comprensibile per gli studenti. “A tale scopo abbiamo effettuato un accurato lavoro di coordinamento, precedente a ogni attività del progetto, durante il quale ci siamo prefissi di selezionare gli argomenti scientifici per presentarli in modo fruibile, evitando terminologie tecniche e puntando alla comprensione del messaggio nonché all’attenzione da parte del pubblico, costituito perlopiù da non addetti al settore e da giovani studenti e studentesse”, precisa la ricercatrice. “Per il secondo obiettivo, vale a dire testimoniare il ruolo della donna nella scienza, abbiamo invitato, in qualità di relatrici dei seminari scientifici, le ricercatrici dell’Istituto, che hanno quindi svolto il compito di ‘role model’. L'invito è stato esteso al mondo accademico e dell’industria, con rappresentanti della STMicroelectronics di Catania, per incentivare la sinergia al femminile. Dal 2022 ci rivolgiamo anche alle scuole primarie, sviluppando il format dei laboratori e del learning by doing, con esperimenti scientifici svolti nelle scuole e attività formativa per i docenti”.

Discipline tecnico-scientifiche a scuola

Nel 2022, nell’ambito di una collaborazione con l’Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa (Indire), è stato elaborato l'obiettivo di coinvolgere le famiglie durante gli eventi di sensibilizzazione. “Il nuovo obiettivo è stato presentato ai dirigenti scolastici e agli insegnanti durante la Fiera Didacta Italia 2023, e successivamente concretizzato durante una manifestazione a Trento, che ha coinvolto più di 600 persone, tra ragazzi e famiglie”; aggiunge Puglisi. “Stem-Wis ad oggi ha organizzato più di 100 seminari sia in Italia che all'estero, raggiungendo più di 4.800 persone, e ha attivato collaborazioni con diversi Istituti del Cnr, università, aziende ed enti, oltre a presenziare in programmi televisivi e in due edizioni della Sharper night”.

Un elemento chiave è la misurazione dell’impatto che Stem-Wis ha e ha avuto sulla società, sia in modo qualitativo che quantitativo, attraverso l’uso di sondaggi anonimi online che sono stati compilati da chi ha partecipato agli eventi. “Dai questionari si evince chiaramente l’effetto che il progetto ha avuto in termini di adeguatezza nel rendere fruibili le statistiche in merito all’occupazione delle donne nel settore delle Stem, nella sensibilizzazione sugli stereotipi riguardanti le stesse discipline, oltre che sui condizionamenti nelle scelte formative e di carriera”, conclude l’esperta. “A luglio 2021 il progetto ha superato la selezione della Valutazione della qualità della ricerca (Vqr) 2015-2019, che  calcola i risultati della ricerca scientifica, a oggi conta tre sponsor e dispone di un sito web all'interno del sito istituzionale. I risultati raggiunti sono discussi all'interno dell’articolo ‘Stem women in science - Scienza e tecnologia per le giovani al Cnr-Imm’, pubblicato nel primo volume della rivista ‘Quaderni di comunicazione scientifica’, edita da Cnr e Rosenberg & Sellier nel 2021. Dallo scorso gennaio il logo del progetto è marchio  registrato europeo di proprietà del nostro Ente”.

Dal 4 all’11 febbraio è stata celebrata la prima Settimana nazionale delle Stem, istituita lo scorso novembre (L.187/2023) con l’obiettivo di stimolare l’interesse di studenti, e soprattutto studentesse, alle competenze scientifiche e favorire l’equilibrio di genere.

Fonte: Rosaria Anna Puglisi, Istituto per la microelettronica e microsistemi, rosariaanna.puglisi@cnr.it

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