Saggi: Marco Polo

Diario di un mercante di mare

Copertina del libro Le Venezie di Marco Polo
di Patrizio Mignano

In “Le Venezie di Marco Polo” (Il Mulino), Ermanno Orlando, docente di Storia medievale presso l’Università per stranieri di Siena, racconta gli aspetti culturali e ambientali che permisero a un mercante di Ve­nezia, Marco Polo, di intraprendere un viaggio fan­tastico dalla città lagunare alle sue “altre Venezie”

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Il volume “Le Venezie di Marco Polo” di Ermanno Orlando, edito da Il Mulino, mette al centro la civiltà veneziana, il mare, la cultura e la mentalità di una società di mercanti di fine 1200, definita come “l’emporio d’Oriente in Occidente”. Già in pieno '200 Venezia era una metropoli multietnica, abitata in gran parte da stranieri, in cui convivevano dalmati, slavi, albanesi, greci, tedeschi, lombardi e toscani. Il luogo dove venivano smistate merci di diversa provenienza e si incontravano mercanti di varie etnie, lingue e culture. “Ai forestieri che giungevano in laguna la città appariva come un prodigio architettonico”. Così la descrive l’autore nel testo.

Sarà però un episodio raccontato nell’introduzione del libro a segnare la nascita di uno dei volumi “più straordinari e fortunati del medioevo occidentale conosciuto come 'Il Milione'". Nel 1298 nella battaglia di Curzola, Marco Polo, rimase coinvolto in uno scontro tra navi mercantili delle repubbliche marinare di Genova e Venezia. Fatto prigioniero e condotto nel carcere di Genova, incontra Rustichello da Pisa, letterato e “uomo di penna”, a cui detterà le memorie dei suoi precedenti viaggi. Da qui nasce l’opera con cui il mercante ed esploratore illustra le sue avventure, usi e costumi di paesi lontani, e attraverso cui spalanca le porte dell’Occidente europeo a una dimensione globale. “Il Milione è uno dei libri più innovativi e originali prodotti dall’Occidente medievale. Ne erano consapevoli gli stessi autori, che in quello scorcio del 1298, nella cattività delle carceri genovesi, stavano forgiando un’opera per molti versi eccezionale”, scrive Orlando. “Poteva essere l’autunno del 1298 e Genova celebrava l’ennesima vittoria sull’acerrima rivale Venezia. Agli inizi di settembre in pieno Adriatico, la flotta nemica era stata spazzata via. Migliaia i morti, ancora di più i prigionieri. Tra questi, forse, Marco Polo, tradotto anch’egli nelle carceri genovesi”.

Marco Polo Venezia

Marco Polo, il padre e lo zio in procinto di partire da Venezia per l'Oriente

Ma sono anche gli anni dell’impero mongolo. Dagli inizi del 1200, si era avviata prepotente la grande espansione, che aveva rischiato di cambiare le sorti dell’intera Europa. Dopo aver conquistato l’Asia e parte del mondo islamico, i mongoli erano comparsi all’improvviso ai confini dell’Occidente cristiano. “Sembravano essere usciti dall’inferno, tanto erano spietati, crudeli e affamati di conquiste. Erano conosciuti anche come ‘tartari’ dal turco ‘tatar’ che alludeva a popolazioni di ceppo turco. Le truppe mongole sfiorarono i confini orientali della penisola italiana e si affacciarono, nel marzo 1242, sull’Adriatico: solo un braccio di mare separò la stessa Venezia da una tragedia così vicina”, continua l’autore.

Non mancano nel libro curiosità relative all’origini di Marco Polo, rimasto orfano di madre molto giovane e figlio di Niccolò Polo. “Una tradizione dubbia e controversa li vorrebbe originari della Dalmazia, emigrati a Venezia in pieno XI secolo. Quanto alla collocazione sociale dei Polo, dallo stesso Marco definiti ‘nobili e savi senza fallo’, rientravano nel novero delle famiglie eminenti della città, quelle che orbitavano attorno al maggior consiglio, massimo consesso del comune”.

È proprio da questa città che partiranno i viaggi di Marco Polo verso Trebisonda, Tabriz, Costantinopoli, ma che vedranno tutti il “ritorno nella città continuamente cercata nelle altre e cambiata nello spazio di un viaggio che pareva infinito”.

Titolo: Le Venezie di Marco Polo
Categoria: Saggi
Autore: Ermanno Orlando
Editore: Il Mulino
Pagine: 344
Prezzo: 19,00