Narrativa

L'irredimibile dolore delle 'Anime perse'

di Marco Ferrazzoli

Le storie di 18 internati negli Ospedali psichiatrici giudiziari, sono state raccontate a Umberto Piersanti, che le ha registrate con la sua sensibilità di poeta in uno stile prossimo a quello che i protagonisti avrebbero usato per parlare di sé. Una narrativa che allinea l'opera alla produzione lirica dell'autore

Pubblicato il

Le 18 'Anime perse' a cui è dedicato questo libro sono quelle di altrettanti internati negli Ospedali psichiatrici giudiziari (Opg), più noti come 'manicomi criminali', che sono stati accolti nelle strutture del Gruppo Atena. L'imprenditore che le dirige, Ferruccio Giovanetti, ha raccontato queste storie (purtroppo verissime) a Umberto Piersanti, che le ha registrate con la sua sensibilità di poeta e narratore e poi dettate a sua volta. Lo stile è quindi estremamente immediato, discorsivo, semplice, in qualche modo prossimo a quello che i protagonisti avrebbero usato per parlare di sé, se avessero potuto e saputo farlo. Quasi nessuna intermediazione letteraria si interpone rispetto al lettore.

L'intento è proprio quello di far parlare con la propria voce le persone per le quali il disagio psichico e mentale è stato fonte di una sofferenza totale e di una violenza verso se stessi e verso gli altri, spesso irredimibile. Con questa scelta narrativa, Piersanti allinea l'opera alla sua produzione lirica, che tanto si è abbeverata alle fonti delle tradizioni popolari, delle testimonianze dirette, dei racconti rurali colti nello scenario delle Cesane, del Montefeltro, lo spicchio di Appennino nel quale è sempre vissuto. Ma c'è un nesso altrettanto evidente sul piano dei contenuti, poiché anche nelle sue poesie l'autore ha riservato uno spazio importante alla malattia mentale, all'esperienza di padre di un figlio autistico.

Per quanto concerne l'aspetto clinico e di cronaca, l'umanità persa che si trova in queste pagine, (pur con eccezioni quali lo psichiatra che ha ucciso un collega per una rivalità professionale), afferisce a un bacino sociale comune, quello della marginalità, del disagio. Un mondo dove i soldi, il sangue e il sesso sono vissuti nell'accezione che un tempo definivamo 'bestiale', senza alcun filtro etico o culturale. Omicidi compiuti per una battuta di sfottò, per la droga e l'alcool, per una contesa confinaria ma anche per pietà, abusi perpetrati nell'abiezione più cupa. Il titolo e le trame non sono ottimistici: per quanto nelle strutture i ricoverati sperimentino spesso per la prima volta una relazionalità diversa, capace di rispetto e cortesia, il carico di dolore che portano con loro è troppo gravoso. E l'accoglienza può solo in minima parte lenirlo.

 

 

titolo: Anime perse
categoria: Narrativa
autore/i: Piersanti Umberto 
editore: Marcos y Marcos
pagine: 190
prezzo: € 18.00

Argomenti