Recensioni: Guerra

L'Abruzzo come (non lo) immagini

Terre di Santi e Guerrieri
di U. S.

Il sisma che nel 2009 ha colpito l’Abruzzo ha acceso i riflettori su una regione ricca di testimonianze storico artistiche ma ancora poco conosciuta. Proprio le immagini pubblicate e trasmesse dagli organi di informazione in occasione del terremoto, però, hanno messo in evidenza un patrimonio diffuso: una trama di rocche, castelli, borghi, chiese, monasteri, che punteggiano la provincia de L’Aquila. Lo storico isolamento dell’area dai grandi circuiti di comunicazione, dovuto alla presenza delle cime tra le più alte dell’Appennino, ha favorito la conservazione del paesaggio antropico e naturalistico, nonché di tradizioni che ancora oggi si tramandano di generazione in generazione.

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Il sisma che nel 2009 ha colpito l’Abruzzo ha acceso i riflettori su una regione ricca di testimonianze storico artistiche ma ancora poco conosciuta. Proprio le immagini pubblicate e trasmesse dagli organi di informazione in occasione del terremoto, però, hanno messo in evidenza un patrimonio diffuso: una trama di rocche, castelli, borghi, chiese, monasteri, che punteggiano la provincia de L’Aquila. Lo storico isolamento dell’area dai grandi circuiti di comunicazione, dovuto alla presenza delle cime tra le più alte dell’Appennino, ha favorito la conservazione del paesaggio antropico e naturalistico, nonché di tradizioni che ancora oggi si tramandano di generazione in generazione.

Il volume fotografico 'Terre di santi e guerrieri’, (LD editore), frutto di un progetto realizzato per il Gal - Gruppo di azione locale Gran Sasso Velino - dalla cooperativa abruzzese 'Il Bosso’, vuole  favorire la conoscenza e la promozione dell’area aquilana che comprende l’antica Baronia di Carapelle e la valle del Tirino: uno scrigno di manufatti artistici in una natura incontaminata. A prendere per mano il lettore in una visita propedeutica a quella reale sono i suggestivi scatti di Luciano d’Angelo, fotografo di viaggio e appassionato scopritore della sua terra natale. Dalla ieraticità del Guerriero, emblema della civiltà italica, scoperto per caso nel 1934, a un monaco intento alla lettura nell’antica biblioteca del monastero di San Giovanni a Capestrano; dal castello medievale di Rocca Calascio, aggrappato come un artiglio su uno sperone di roccia, ai caratteristici paesi raccolti intorno alle torri per proteggersi dalle incursioni saracene. Le immagini raccontano di santi e guerrieri, di predicazioni sulla scia di Celestino V e di lotte feudali per il dominio dei pascoli di Campo Imperatore, altopiano dalla bellezza lunare, e del Tratturo Magno, che conduceva gli armenti verso il Tavoliere delle Puglie nel periodo invernale.

La transumanza, in particolare, ha segnato profondamente la storia del territorio almeno fino al XIX secolo, portando ricchezza e benessere. Alla fine del XVI secolo ingenti quantitativi di lana erano venduti a Firenze per la realizzazione dei panni lana e da lì prendevano la via dell’Europa. La cosiddetta 'Via degli Abruzzi’, che collegava Napoli e Firenze così come la più antica via romana Claudia Valeria, videro il fiorire di elementi culturali di importante rilievo, esaminati da Sandra Fiore, storica dell’arte e giornalista dell’Ufficio stampa del Consiglio nazionale delle ricerche, in un contributo dedicato a questo aspetto.

Come racconta Sandra Fiore,  addetto stampa del Cnr e storica dell'arte, tra gli autori del libro, alla committenza della borghesia locale si devono gli altari lignei dipinti impreziositi in foglia d’oro zecchino e completati da sculture, come quelli custoditi nelle chiese di S. Maria delle Grazie a Calascio e di S. Giovanni Battista di Castelvecchio Calvisio. I portali scolpiti delle case, come quello della famiglia Frasca sormontato da una testa d’ariete, ricordano ancora al visitatore l’importante ruolo esercitato da questi paesi nell’economia della regione, anche grazie alla coltura dello zafferano. Infine, tra gli angoli ameni del paesaggio, si coglie la spiritualità monastica, come quella benedettina cui si deve il monastero di S. Pietro ad Oratorium (XII secolo) sulle sponde del fiume Tirino, a Capestrano.

Tra gli altri contributi al volume, quello di Gianfranco Pirone, botanico dell’Università dell’Aquila, autore di un excursus sulla natura che caratterizza quest’area dell’Abruzzo all'interno del parco del Gran Sasso Monti della Laga, mentre le schede sui paesi della Baronia sono dell’archeologa Vittoria Sardo.

Il volume, tradotto anche in inglese, va nel senso del recupero della memoria storica di quest'area colpita dallo spopolamento e dalle ferite del terremoto, per attrarre un turismo sostenibile che possa essere un volano per la rinascita dell'economia locale.

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