Narrativa

Se la malattia fa rinascere

Il volume Il senso ultimo delle cose
di Rita Bugliosi

Pietro Zenari ha un lavoro, è sposato felicemente e sta per diventare padre del primo figlio. Una vita 'normale', nella quale, però, qualcosa irrompe improvvisamente: "Avevo trentacinque anni il giorno in cui mi venne diagnosticato un tumore al fegato, più precisamente un epatocarcinoma primario"

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Pietro Zenari ha un lavoro, è sposato felicemente e sta per diventare padre del primo figlio. Una vita 'normale', nella quale, però, qualcosa irrompe improvvisamente: "Avevo trentacinque anni il giorno in cui mi venne diagnosticato un tumore al fegato, più precisamente un epatocarcinoma primario. A trentacinque anni, un cancro. Ricordo benissimo il giorno e l'ora: erano le 16.42 di venerdì 27 settembre".

Con questa frase scarna e crudele Marco Verzé, trentanovenne architetto, presenta nell'incipit de 'Il senso ultimo delle cose', il protagonista del suo romanzo d'esordio e la realtà terribile con cui si trova inaspettatamente a fare i conti.

La reazione dell'uomo è decisa: niente chemioterapia, né ospedali e trattamenti medici di alcun tipo, affronterà la malattia e i sei mesi di vita che gli restano, secondo lo specialista, lontano da tutto e da tutti, per risparmiare ogni sofferenza alla donna che ama.

Acquista quindi un vecchio casolare sulle colline di Assisi, dove a fargli compagnia ci sono solo un cane malridotto, cinque galline, sei conigli e una capra. Le sue giornate trascorrono in solitudine, tra camminate nella campagna deserta e rare visite in paese per fare scorta di cibo. Nell'isolamento più assoluto, Pietro cerca di smaltire la rabbia che lo assale per il destino atroce che gli è toccato e affronta la paura per la fine imminente.

A interrompere questa triste routine sopraggiunge frate Walter, che abita un eremo situato nei pressi della sua abitazione. Il francescano va a trovarlo di frequente, gli parla, lo conforta e, gradualmente, riesce a trasformare la sua ira in accettazione serena della sorte. Lo aiuta inoltre a capire i veri valori dell'esistenza, mettendolo di fronte al vuoto e all'inutile agitarsi che caratterizzavano la sua vita da sano, sempre alla frenetica rincorsa del fare e del possedere.

La malattia, scardinando gli schemi tradizionali, si trasforma insomma nello strumento che consente a Pietro di guardare dentro e fuori di sé con una chiarezza e una lucidità mai avute prima.

Verzè affronta un tema non originale, però lo fa con il tono giusto e con uno stile asciutto ed essenziale ,che facilita il lettore a entrare in empatia con la 'rinascita' del protagonista.

titolo: Il senso ultimo delle cose
categoria: Narrativa
autore/i: Verzè Marco
editore: Cairo
pagine: 155
prezzo: € 13.00

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