Narrativa

Le radici del futuro

di Alessandra Pedranghelu

"È come se il suo corpo ricalcasse il mio corpo che ricalca un altro corpo. È il senso della razza, della stirpe". L'estensione di noi stessi attraverso lo sguardo, la somiglianza, di piccoli particolari anche fisici, che si trasmette di padre in figlio, viene raccontata da Ferdinando Camon nel suo ultimo romanzo ‘La mia stirpe', edito da Garzanti.

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"È come se il suo corpo ricalcasse il mio corpo che ricalca un altro corpo. È il senso della razza, della stirpe". L'estensione di noi stessi attraverso lo sguardo, la somiglianza, di piccoli particolari anche fisici, che si trasmette di padre in figlio, viene raccontata da Ferdinando Camon nel suo ultimo romanzo ‘La mia stirpe'. Un'opera evidentemente ma non esplicitamente di impianto autobiografico.

‘Opà', padre novantenne del protagonista, è in ospedale e al suo capezzale si sono riuniti tutti i figli. L'ictus gli ha portato via la parola ma non la forza di reagire, di esprimersi e comunicare a suo modo.

Il protagonista, narratore di professione, osserva il padre assopito nel letto e ne coglie, nonostante la malattia, la forza fisica stampata nelle poderose braccia, abituate da sempre al lavoro duro e faticoso della terra e in contrasto con le sue, che si esercitano ‘solo' nella scrittura.

Opà riesce ancora a rimproverarlo e la memoria torna all'infanzia e poi al ricordo di quando, ormai autore affermato, veniva incalzato sul contenuto dei suoi libri, dal genitore secondo il quale non dovevano raccontare la vita, perché "la gente ha bisogno di sapere cosa farebbe se tornasse a vivere. Se ricominciasse da capo", evitando così umiliazioni, soprusi e sofferenze, come quelle subite durante la guerra. Il titolo del romanzo doveva essere, per Opà, ‘La Ri-Vita'. Una generazione, quella dell'anziano, che concepisce la famiglia come l'insieme dei nuclei con lo stesso cognome, che formano una razza,  e in cui i figli ereditano il dovere di portare a compimento tutto ciò che i padri non sono riusciti a realizzare.

Il racconto si alterna tra passato e presente, tra la storia e l'oggi vissuto dal protagonista con la consapevolezza e la soddisfazione che i propri figli "fanno quel che vogliono" e decidono della loro vita. C'è il passaggio da una società contadina e povera a una opulenta ma iniqua.

Un passaggio di cui diventa emblema il vicino di letto di Opà, un islamico che mal tollera la presenza del crocifisso nella stanza e chiede e ottiene che il simbolo della cultura cristiana e cattolica venga rimosso: un unico Dio allontanato da fedi diverse.

titolo: La mia stirpe
categoria: Narrativa
autore/i: Camon Ferdinando
editore: Garzanti
pagine: 151
prezzo: € 14.60