Rivista

Mondo digitale e beni culturali

dicult
di Alessandro Frandi

Diculther è una rivista di divulgazione scientifica che affronta la cultura digitale applicata al patrimonio, cogliendo il senso delle innovazioni tecnologiche e dando modo anche di promuovere collaborazioni tra vari soggetti attivi nel settore

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La rivista on line DiCultHer promuove le innovazioni tecnologiche applicate al mondo dei beni culturali. Ha come target di riferimento il corpo docente, gli operatori culturali e i ricercatori. Il magazine rappresenta uno strumento editoriale per comunicare la valenza che il digitale ha nella dimensione educativa e formativa, nel patrimonio culturale e nei diversi contesti teorici ed applicativi. Uno strumento “open access” volto a rispondere all'esigenza di sostenere un'educazione al patrimonio con l'obiettivo di porre in primo piano la creatività dei giovani, che dovranno essere i nuovi protagonisti, operando nei diversi e specifici settori di riferimento.

Il contributo introduttivo del numero zero, dal titolo “It takes two to tango - È necessario essere in due per ballare il tango”, evidenzia il ruolo delle tecnologie digitali, come "il poter consentire di produrre un'esplosiva costellazione di artefatti e linguaggi che stanno alterando i modi della comunicazione in molte aree. È una potente spinta del cambiamento analoga a quelle impresse da altre invenzioni: la stampa, la litografia, la fotografia. Tecniche che hanno destrutturato intere culture, facilitato l'affioramento di linguaggi, allestito enciclopedie e patrimoni cognitivi". Michele Rak, autore del testo e già membro dell'European Panel for the European Heritage Label (Ehl), afferma che “è necessario essere in due per ballare: il patrimonio hard e quello digitale, entrambi costosi, da curare continuamente, sottoposti al consumo dei tempi, necessariamente creativi. Ed è necessaria la musica di fondo: quella che si ascolta e si apprende soprattutto a scuola”.

L'articolo di Germano Paini, presidente del Comitato scientifico DiCultHer parla invece di "titolarità culturale", che definisce il processo e la condizione che ne deriva, in cui individui e comunità acquisiscono una progressiva consapevolezza e attuano una presa in carico dell'eredità culturale che ricevono dal passato. Troviamo poi un'intervista a Vincenza Pellegrino, docente di Tecnologie dell'informazione e della comunicazione ed esperta di teorie e dinamiche dell'apprendimento, sul tema complesso del reale/virtuale.

Nutrita la sezione “Rubriche-Invito alla lettura” a cura di Irene Zoppi con i titoli: “La sezione Digital Collections della Library of Congress, un modello per Indire”, “Evolución, historia y comunicación en un mundo digital: un libro di Ramon Reig”, “Storia di un film breve che volò sullo schermo”, “Digital Storytelling nel marketing culturale e turistico. Manuale pratico con esempi applicativi”, “Next Generation Culture. Tecnologie digitali e linguaggi immersivi per nuovi pubblici della cultura”, “A carte scoperte”, “Digitale. La nuova era della comunicazione e informazione pubblica”.

titolo: DiCultHer
categoria: Rivista
autore/i: Paini Germano
 

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