Narrativa

Dall'avventura alla filosofia delle piccole cose

di M. F.

Erling Kagge è stato il primo uomo a raggiungere i “tre poli” senza prendere un aereo. Ma, spiega in “Tutto quello che non ho imparato a scuola”: “Sono in molti a invidiarmi ma pochi quelli che vorrebbero essere al mio posto”, almeno con 54 gradi sottozero. “A casa non è un dramma se rimango a letto ancora un po', ma in mezzo alla natura più estrema barare con sé stessi ha conseguenze immediate”

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Erling Kagge, già autore de “Il silenzio” e “Camminare”, nel 1990 è stato il primo uomo a raggiungere il Polo Nord senza motoslitta cani o campi base, nel 1993 il primo a raggiungere a piedi e da solo il Polo Sud senza tenersi in contatto con il mondo esterno, nel 1994 ha scalato l'Everest, centrando l'obiettivo di essere il primo al mondo a raggiungere i tre poli senza prendere un aereo.

Ma, spiega in “Tutto quello che non ho imparato a scuola”: “Da piccolo e anche durante l'adolescenza non sono mai stato bravo in niente. Non ero particolarmente brillante negli sport, sono andato a scuola un anno dopo e per dodici anni consecutivi sono stato uno dei tre alunni peggiori della classe. In più non avevo molti amici. Con i denti da coniglio i labbroni screpolati un difetto di pronuncia e problemi di dislessia ero un bersaglio facile quando c'era da prendere in giro qualcuno”. Più o meno, quindi, l'autore si ritrae quale uno “sfigato” che si è preso la rivincita come esploratore e recordman dell'estremo.

“Sono in molti a invidiarmi ma pochi quelli che vorrebbero essere al mio posto”, annota Kagge nel suo diario quando si trova nel sacco a pelo con 54 gradi sottozero fuori. E precisa: “Per anni e anni non ho smesso di stupirmi nel vedere che solo di rado fuori faceva davvero così freddo come mi ero immaginato mentre me ne stavo al caldo nel sacco a pelo”. Un'esplicita eco a Ronald Amundsen, che nel suo diario annotava come “i giorni in cui erano più evidenti i motivi per non alzarsi erano spesso anche quelli in cui le cose andavano meglio una volta che riusciva a mettersi in moto”.

Insomma: “A casa non è un dramma se rimango a letto ancora un po' o se non rispondo a una telefonata seccante, ma in mezzo alla natura più estrema barare con sé stessi ha conseguenze immediate”. Kagge, lasciata l'avventura per la famiglia e un lavoro da editore “molto stimolante”, riscopre i piaceri borghesi, “leggere un buon libro, passare del tempo con le mie figlie, ammirare un'opera d'arte, chiacchierare con uno sconosciuto incontrato per strada”, e la filosofia delle piccole cose, dei piaceri quotidiani, della serenità e della contentezza con cui esorcizziamo l'impossibile raggiungimento della felicità e dell'adrenalina permanenti. Non a caso, in bibliografia, si mescolano i racconti zen e Bertrand Russell, Aristotele e Seneca, Shakespeare e i pionieri dell'esplorazione polare.

 

 

titolo: Tutto quello che non ho imparato a scuola
categoria: Narrativa
autore/i: Kagge Erling 
editore: Einaudi
pagine: 120
prezzo: € 13.00

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