Faccia a faccia

Iaia Forte, un'attrice attratta dalla fisica

Iaia Forte
di Rita Bugliosi

Dopo il debutto a teatro con Toni Servillo, esordisce sul grande schermo con Pappi Corsicato e lavora con registi importanti quali Ferreri, Martone. Collabora anche con grandi musicisti come Danilo Rea e Ambrogio Sparagna. A marzo sarà in tournée con lo spettacolo di Cristina Comencini 'Tempi nuovi' e al cinema con 'Una festa esagerata', diretto da Vincenzo Salemme

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Nata a Napoli, Iaia Forte si diploma al Centro sperimentale di cinematografia e debutta in teatro, dove lavora con grandi registi partecipando a spettacoli tra i più premiati degli ultimi anni. Ottiene il riconoscimento della critica come migliore attrice per 'Il misantropo', conquista il Fiorino d'oro della Società dantesca e tre candidature al premio Ubu. Esordisce sul grande schermo con Pappi Corsicato ed è diretta da figure importanti del cinema, da Marco Ferreri a Marco Risi, da Giulio Manfredonia a Peter Greneeway, conquistando, tra l'altro, due Nastri d'Argento e due candidature ai David. Collabora anche con grandi musicisti come Danilo Rea e Daniele Sepe, e con l'Orchestra di Piazza Vittorio in una 'Carmen' diretta da Mario Martone. Quest'anno è stata in tournée fino a febbraio con lo spettacolo di Valerio Binasco 'Sister's', assieme a Isabella Ferrari; da marzo sarà sul palcoscenico con un lavoro diretto da Cristina Comencini.

La sua carriera inizia in teatro e, pur avendo lavorato molto al cinema e in tv, non lo ha mai abbandonato. Qual è il suo rapporto con il palcoscenico?

Ho un legame molto forte: è a teatro che ho esordito professionalmente, con Toni Servillo. Questa forma di recitazione offre possibilità di crescita, non solo in termini di carriera, ma anche nello sviluppo dell'immaginazione e a livello esistenziale, attraverso l'interpretazione di testi importanti e di grandi personaggi con i quali si vive una relazione intima. Nel mio caso, poi, ho avuto l'opportunità di lavorare con registi di alto livello, da Mario Martone a Federico Tiezzi, da Luca Ronconi a Emma Dante. Non interromperei mai una tournée teatrale per interpretare un film. Come ha detto Marlon Brando: “Il teatro è degli attori, il cinema è dei registi”. E poi a teatro mi diverto, come raramente mi capita sul set.

Anche al cinema ha lavorato con registi importanti e ha interpretato personaggi diversi, a quale è più legata?

Sicuramente alle protagoniste dei film di Pappi Corsicato, con cui ho girato 'Libera', 'I buchi neri' e un episodio de 'I vesuviani'. Le sue protagoniste raccontano un femminile non convenzionale, rappresentano donne per alcuni versi virili, ironiche, innamorate dell'amore, spesso anche tradite o abbandonate, caratterizzate da una complessità e da una capacità di divertimento che mi hanno sedotto.

Tra le pellicole che ha interpretato c'è anche 'La grande bellezza', di Paolo Sorrentino. Che ricordo ha della lavorazione di questo film premio Oscar?

Ricordo che quando ho letto la sceneggiatura ho pensato immediatamente che si trattasse di un capolavoro: non immaginavo che avrebbe conquistato l'Oscar, ma mi ero resa conto che fosse un grande film. Dei giorni della lavorazione, in estate, ricordo una Roma afosa e poco affollata, ricordo nottate passate a girare tra le affascinanti rovine delle ville della via Appia, ma anche lunghe e piacevoli conversazioni con i colleghi, molti dei quali erano amici con i quali avevo già lavorato. C'era un'atmosfera rarefatta e incantata.

Tra le sue esperienze professionali ci sono anche collaborazioni a opere musicali

Ho un bel rapporto con la musica, anche perché, prima di dedicarmi alla recitazione, ho studiato violino al Conservatorio. Per me è un piacere lavorare a fianco dei musicisti: trovo sia una relazione affascinante anche in questo campo, poi, ho avuto la fortuna di avere accanto artisti come Danilo Rea e Ambrogio Sparagna.

Iaia Forte

Le rivelazioni sul produttore cinematografico Harvey Weinstein accusato di molestie nei confronti di varie attrici hanno provocato reazioni forti in molte sue colleghe. Cosa pensa di questa vicenda?

È stato importante rendere pubblici questi fatti. Mi sembra però che il nostro Paese non sia stato capace di cogliere fino in fondo l'opportunità offerta da queste rivelazioni per fare luce su comportamenti scorretti e abusi nei confronti delle donne. Per quanto riguarda invece la 'caccia alle streghe' che ha seguito il caso Weinstein, come dice Catherine Deneuve, penso non si debba cadere in un esagerato moralismo, ma che vada assolutamente tutelata chi ha subito una violenza.

Le piacerebbe interpretare la figura di una scienziata? Quale?

Nella mia carriera ho sempre cercato di interpretare figure di donne intense, che avessero un profilo in qualche modo eversivo, diverse dall'immagine classica della donna italiana proprio come le scienziate. Mi piacerebbe ovviamente vestire i panni di Rita Levi Montalcini, una donna che ha dedicato la sua vita allo studio. Ma in genere l'amore per la scienza e per l'avanzamento scientifico in fondo è amore per gli altri: fare ricerca, raggiungere risultati in campo scientifico consente di far progredire la civiltà, di migliorare la vita di tutti. Gli scienziati poi hanno qualcosa di speciale e questo li rende figure adatte a essere raccontate al cinema o al teatro.

È interessata alla divulgazione scientifica?

Amo i programmi di Piero Angela, che con le sue trasmissioni fa vero servizio pubblico, perché ci avvicina a concetti e informazioni che ignoriamo. E sono attratta dalla figura di Albert Einstein e dalla sua teoria della relatività, mi affascina l'aspetto filosofico delle sue teorie. Sono comunque in generale affascinata dalla fisica e dalla teoria quantistica.

Quali sono i suoi progetti futuri?

Da marzo fino a maggio sarò in tournée con lo spettacolo di Cristina Comencini 'Tempi nuovi' in cui lavoro a fianco di Ennio Fantastichini. Il 22 marzo poi uscirà anche il film 'Una festa esagerata', diretto e interpretato da Vincenzo Salemme.

R. B.

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