Editoriale

L'anno e la giornata delle donne

Anno e giornata delle donne
di Marco Ferrazzoli

Un Almanacco della Scienza dedicato alla Giornata internazionale contro la violenza sulle donne: per parlare della tragedia di cui ci riferiscono dati e cronaca. Ma anche per evidenziare i segnali positivi verso la piena parità di genere, a cominciare da quelli nel campo dell'università e della ricerca

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Non avremmo proprio voluto uscire con un Almanacco della Scienza dedicato alle donne mentre la cronaca ci offre uno scenario tanto tragico. In un momento in cui la Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato riporta la spaventosa cifra di 89 vittime di violenza ogni giorno, perpetrata per circa due terzi dei casi da mariti compagni o ex. In un 2021 nel quale mediamente una donna ogni tre giorni viene uccisa. In un momento nel quale si sono inanellate spaventose tragedie famigliari: da Sassuolo, dove un uomo ha ucciso compagna, suocera e figli prima di suicidarsi, a Vetralla, dove il padre ha ucciso il figlio di 10 anni per punire la moglie della separazione.

Che il 25 novembre la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, istituita nel 1999 dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite per sensibilizzare l'opinione pubblica su questa drammatica realtà, si celebrasse in un momento diverso era forse un'illusione. Nonostante questo, anzi proprio per questo, vogliamo però dedicare l'Almanacco della Scienza on line da oggi non solo a questa importante ricorrenza ma all'“Anno delle donne”, come abbiamo voluto titolarlo, per riflettere ma anche per evidenziare i segnali positivi che pure ci sono. Per sottolineare i progressi compiuti verso la piena parità di genere e l'impegno di tante ricercatrici, a cominciare dalle colleghe del Consiglio nazionale delle ricerche, in diversi campi della conoscenza. Ne leggerete nel Focus: dall'area ambientale a quella della salute; dalle scienze chimiche all'informatica; dai dati sulle ragazze che scelgono di studiare le cosiddette discipline Stem (scientifiche, tecnologiche, economiche, matematiche), fortunatamente sempre più numerose, fino al confronto tra la ricerca al femminile in Italia e negli altri Paesi.

Non intendiamo con ciò sottacere in alcun modo il problema della “Violenza contro le donne in Italia”, su cui potete leggere una recensione del libro uscito per Cnr edizioni, né il dibattito sui mezzi per contrastare violenza di genere e stalking nei luoghi di lavoro, di cui parliamo nei video. Ma vorremmo soprattutto incentivare le iniziative di sensibilizzazione, tante delle quali tenute in questi giorni, come il webinar “Stalking: una forma di violenza sulle donne... anche sul posto di lavoro” e l'evento on line “Scienziate nell'ombra”. Vogliamo, insomma, rendere merito alle conquiste raggiunte e far capire che gli sforzi fatti sono utili.

Nel 2021 la parità di genere ha fatto passi in avanti, a partire proprio dal campo dell'università e della ricerca nel quale ci muoviamo: dalla nomina della prima presidente donna del Cnr dopo quasi un secolo di storia a quella delle rettrici elette in università dove il monopolio maschile durava talvolta da molto più tempo, fino ad altre cariche apicali in varii enti e strutture scientifiche. Non che il soffitto di cristallo sia andato in frantumi, basti considerare che alla guida degli atenei italiani le donne restano una ristretta minoranza, ma possiamo dire quanto meno che si è incrinato.

 

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