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L'arte: dall'originale al digitale

Michelangelo, Il Giudizio Universale
di Sandra Fiore

I capolavori dei grandi maestri diventano show nell'era digitale. Esperienze immersive, a metà strada tra cinema, arte, musica e tecnologia, conquistano musei e spazi informali. Da 'Il Giudizio universale' di Marco Balich alle installazioni su Klimt e Monet, spettacoli in 3D ed effetti speciali hanno l'obiettivo di stupire e rendere l'arte ancora più 'pop'

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La diffusione di massa delle tecnologie digitali ha impresso un'accelerazione straordinaria alla fruibilità dell'arte e al suo 'consumo', cambiando il rapporto tra pubblico e museo, tra arte e suo contesto. C'è chi storce il naso di fronte alla fruizione virtuale dei capolavori, sostenendo che ci sottrae all'emozione della contemplazione dal vero di un'opera, e chi saluta le tecnologie come un nuovo modo per approfondire la conoscenza di un artista, interagendo con il suo lavoro. Certo è che ricostruzioni 3D e spettacoli ipertecnologici conquistano sempre di più spazi museali e archeologici. E l'arte, come preconizzato nel 1935 da Walter Benjamin nel saggio 'L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica', sembra destinata a perdere l'aura legata all'unicità dell'opera, anche in relazione al suo 'contenitore', a favore della accessibilità e della replicabilità: una desacralizzazione che per il filosofo tedesco avrebbe favorito un'esperienza laica e diffusa della cultura.

'Il Giudizio universale. Michelangelo and the Secrets of the Sistine Chapel' è uno show hi tech che mescola fotografia, ricostruzioni 3D, musica, arte, danza, cinema ed effetti speciali per far vivere al pubblico le scene sistine. Lo spettacolo, che ha debuttato il 15 marzo all'Auditorium della Conciliazione di Roma, rappresenta un gioiello dell'artainment. “L'obiettivo è offrire un'esperienza totale: artistica, emotiva e spirituale”, ha dichiarato Marco Balich, ideatore di questa macchina scenica fatta di spettacoli fantasmagorici, luci, proiezioni.

Mega schermi ed effetti speciali animano il Giudizio e le storie veterotestamentarie: dai Beati che salgono al cielo a Dio che disegna i cerchi del Sole e della Luna alla creazione di Adamo. Il tutto arricchito da apporti artistici: la narrazione di Pierfrancesco Favino, le musiche di John Metcalfe, arrangiatore dei Coldplay e U2, la voce di Sting. Allora niente più file per ammirare la straordinarietà dell'originale? Per Barabara Jatta, direttrice del Musei Vaticani, “Lo show non è un alternativa alla visita ma solo un arricchimento o un modo diverso di approcciarsi al capolavoro michelangiolesco attraverso la drammatizzazione”. In fondo, già 400 anni fa Giambattista Marino, tra gli esponenti della poesia barocca, recitava che “del poeta il fin è la meraviglia...”. Un principio che vale anche per questa produzione artistica.

Klimt experience

Come musei e siti archeologici si avvalgano del virtuale per comunicare meglio lo testimonia anche il successo de 'Il viaggio nei Fori', di Piero Angela e Paco Lanciano, uno spettacolo nel cuore di Roma. "Pur spaziando su vari aspetti di quel fenomeno unico che fu la romanità, il racconto resta sempre ancorato al sito di Augusto, utilizzando in modo creativo i resti del Foro per cercare di far parlare il più possibile le pietre.  Oltre alla ricostruzione fedele dei luoghi, con effetti speciali di ogni tipo, il racconto si sofferma sulla figura dell'imperatore, la cui gigantesca statua, alta ben 12 metri, dominava l'area accanto al tempio" spiegano gli autori. Grazie ad appositi sistemi audio con cuffie gli spettatori possono ascoltare la musica, gli effetti speciali e il racconto in 8 lingue, accompagnati da filmati e ricostruzioni che mostrano i luoghi così come si presentavano all'epoca di Augusto.

Suggestioni virtuali si trovano anche nella mostra su Monet aperta fino al 3 giugno al Vittoriano: una proiezione lungo un corridoio dà l'impressione di trovarsi nel giardino di Giverny tra le ninfee tanto amate dall'artista francese. Dopo 'Van Gogh alive', mostra immersiva che lo scorso anno ha fatto tappa in alcune città d'Italia, è approdata a Roma 'Klimt experience', allestita fino al 10 giugno nell'Ospedale delle Donne, presso l'Ospedale San Giovanni. Il visitatore si trova catapultato nel mondo simbolico e sensuale della Vienna dei primi del '900: gli schermi propongono in 3D preziosi dettagli figurativi e cromatici delle opere del maestro della Secessione. “La performance non è un'alternativa alle opere originali ma solo una loro amplificazione, soprattutto per i più giovani, avvezzi a scattare foto con cellulari e smartphone”, spiegano gli organizzatori.

La nuova stagione dell'intrattenimento si concentra soprattutto sui grandi maestri. 'Caravaggio-L'anima e il sangue', prodotto da Sky, in soli tre giorni di programmazione al cinema ha richiamato 130 mila spettatori e 1 milione e 200 mila euro al botteghino, diventando il documentario d'arte più visto al cinema in Italia.

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