Focus: Paure

Un antidoto alla fobia dell'epidemia

Infezioni
di Sandra Fiore

Allerta scabbia, meningite, morbillo, zika e chikungunya, Ebola... L'elenco delle infezioni di cui si parla con toni allarmistici attualmente è lungo. Per evitare di vivere nell'ansia dobbiamo informarci sulle terapie e sui sistemi di prevenzione disponibili, come suggerisce Giovanni Maga dell'Igm-Cnr

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Vaccini

L'ansia è una malattia del nostro tempo, nonostante le sicurezze e le comodità derivate dai progressi della scienza e della tecnologia. Il sociologo Zygmunt Bauman, a tale riguardo parla di 'paura liquida', “diffusa, sparsa, indistinta, libera, disancorata, fluttuante, priva di un indirizzo o di una causa chiari”. Un ambito della nostra vita segnata dai timori è quello della salute, in particolare per il diffondersi di nuove malattie o per la ricomparsa di patologie e virus ormai debellati, che ci fanno immaginare il rischio di un contagio a livello globale. Molti chiamano in causa la cattiva informazione che tende a far prevalere i dati sensazionalistici. Tentiamo di dipanare questa problematica con Giovanni Maga dell'Istituto di genetica molecolare (Igm) del Consiglio nazionale delle ricerche.

“Il morbillo, una malattia virale che era praticamente scomparsa dai nostri paesi grazie alla vaccinazione di massa, negli ultimi anni ha ripreso piede causando significative epidemie anche in Italia a causa del calo della copertura vaccinale”, spiega Maga. “A questa patologia si può aggiungere la tubercolosi, ancora grandemente diffusa in molte parti del mondo, che oggi, con i movimenti sempre più massicci di persone, ricompare. Poi ci sono malattie 'nuove', spesso causate da agenti patogeni noti da decenni ma confinati in aree remote del globo, che sono arrivati alle nostre latitudini in tempi recenti a causa sia di fattori ecologici (mutamenti cimatici, alterazioni dell'ecosistema) che sociali (spostamenti di persone e merci). Infine ci sono i casi opposti di malattie presenti nei nostri paesi, ma verso le quali l'attenzione è diminuita nel tempo. Ad esempio l'Hiv: negli ultimi 10 anni nei paesi industrializzati la collettività si è apparentemente scordata di questo virus e di come si trasmette, costruendosi, complice un calo di attenzione delle istituzioni e nell'informazione, una rassicurante 'realtà alternativa' in cui questa infezione è considerata debellata”.

La confusione genera così atteggiamenti contrapposti: dall'eccessiva attenzione al fatalismo. “Il punto fondamentale da cui partire è una corretta informazione: sapere se esistono terapie in grado di guarirci e proteggerci e quali sono; conoscere come impostare i nostri stili di vita per diminuire al massimo il rischio di ammalarci”, continua il ricercatore. “Esistono certamente malattie di cui avere timore, ma virus trasmessi dalle zanzare come zika, chikungunya, dengue non devono fare paura nel nostro Paese, data la bassissima probabilità di contagio. I casi registrati in Italia sono praticamente tutti importati, cioè contratti fuori dal suolo nazionale. E a parte rarissimi episodi, come il recente focolaio di chikungunya nel Lazio, non destano problemi. Inoltre, per molte malattie trasmissibili esistono terapie efficaci. Antibiotici contro le infezioni batteriche più comuni, antiparassitari contro la malaria, farmaci antivirali”.

Ma come sempre l'arma migliore è la prevenzione. "Vaccinarci ci mette al sicuro, in tutti i casi ove questo presidio sia disponibile, e molte infezioni sia batteriche che virali possono essere prevenute semplicemente aumentando il livello di attenzione nei momenti di maggior diffusione. Ad esempio, lavarsi spesso le mani e utilizzare fazzoletti usa-e-getta per soffiarsi il naso nella stagione influenzale, pur sembrando precauzioni assolutamente banali, possono evitare efficacemente il contagio accidentale”, conclude Maga. “Bere acqua da bottiglie sigillate e lavare accuratamente la verdura cruda aiuta a prevenire le infezioni da virus gastrointestinali. Utilizzare protezioni come il preservativo costituisce un'efficace barriera contro le malattie a trasmissione sessuale”.

Fonte: Giovanni Maga, Istituto di genetica molecolare, Pavia, tel. 0382/546354 , email giovanni.maga@igm.cnr.it -

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