Focus: Parchi letterari

la salute è arrivata a Eboli

Firma di Carlo Levi
di Sandra Fiore

Dalla malaria alla precarie condizioni igienico sanitarie, dai rituali magici alla diffidenza nella medicina. Era questa Aliano, il centro in provincia di Matera descritto da Carlo Levi, che vi fu confinato negli anni ’30. Il paese lucano, allora emblema dell’arretratezza del Mezzogiorno, oggi è meta turistica e parco letterario dedicato allo scrittore. Da allora le aspettative e la qualità di vita, anche del Mezzogiorno, sono molto cambiate. Ne parliamo con Roberto Volpe, medico del Cnr

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“Tutte le malattie quaggiù prendono sempre un aspetto eccessivo e mortale, ben diverso da quello che ero abituato a vedere nei lettini ben ordinati della Clinica medica di Torino”. Così Carlo Levi (1902–1975) nell’opera 'Cristo si è fermato ad Eboli’ descriveva la situazione sanitaria ad Aliano, in Basilicata, dove, tra il 1935 e il 1936 fu confinato dal regime fascista.

Quando arriva in Lucania, Levi trova un paese sprofondato nell’arretratezza economica e socio-culturale, problematiche che allora venivano dibattute dagli intellettuali del tempo sotto la definizione di 'questione meridionale’. Gli abitanti di Aliano, in gran parte contadini, vivono in condizioni igieniche precarie, abitano in tuguri, in promiscuità con gli animali domestici, e sono afflitti dalla malaria. Levi mette allora a disposizione la sua laurea in medicina per alleviare le sofferenze della popolazione, diffidente verso la figura del medico e legata ancora a rimedi di guarigione popolari, tramandati di generazione in generazione, spesso ispirati a rituali magici e religiosi.

Aliano oggi è meta di turismo come sede del parco letterario dedicato allo scrittore. Chi vi arriva può visitare la semplice casa in cui egli visse, una pinacoteca con dipinti realizzati dallo scrittore, che fu anche pittore, e un museo della civiltà contadina, ricordo di quella società descritta nel romanzo.

Carlo Levi
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