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Il gelo delle mele

di Sandra Fiore

‘Rosa Gentile', ‘Durello', ‘Rosetta Bianca'. Hanno nomi ‘cortesi' ed evocativi queste antiche varietà di mele del Veneto che rischiano di sparire sotto la scure selettiva del mercato e dei grandi circuiti di distribuzione. Andrebbe così a estinguersi un prezioso patrimonio di biodiversità regionale in difesa del quale si sta adoperando un team dell'Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree (Ivalsa) del Cnr, attraverso la costituzione di una criobanca, una banca del freddo, che conserverà il germoplasma delle piante di melo a -196 °C, la temperatura dell'azoto liquido.

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'Rosa Gentile', 'Durello', 'Rosetta Bianca'. Hanno nomi 'cortesi' ed evocativi queste antiche varietà di mele del Veneto che rischiano di sparire sotto la scure selettiva del mercato e dei grandi circuiti di distribuzione. Andrebbe così a estinguersi un prezioso patrimonio di biodiversità regionale in difesa del quale si sta adoperando un team dell'Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree (Ivalsa) del Cnr, attraverso la costituzione di una criobanca, una banca del freddo, che conserverà il germoplasma delle piante di melo a -196 °C, la temperatura dell'azoto liquido.
La scomparsa di molte specie vegetali è uno degli allarmi lanciati dagli scienziati come conseguenza della deforestazione, dei cambiamenti climatici e dello sfruttamento del suolo. Una recente stima indica che soltanto nel bacino mediterraneo sono già 34 le specie estinte, mentre ammontano a circa il 10% quelle minacciate, con punte preoccupanti in Turchia e Spagna, rispettivamente il 22% e 20%; in Italia invece ad essere in pericolo sono oltre il 5% delle specie vegetali.
La tecnica di crioconservazione messa a punto presso l'Ivalsa-Cnr, in collaborazione con il Centro sperimentale ortofloricolo 'Po di Tramontana' di Veneto Agricoltura e con il National Center for Genetic Resources Preservation dell'Usda di Fort Collins (Colorado, Usa), è una procedura innovativa. "Gemme dormienti di melo, prelevate direttamente da piante in campo durante la stagione invernale, quando hanno già acquisito una naturale resistenza al freddo, vengono mantenute a -5 °C in ambiente ventilato, fino a quando il loro contenuto in acqua non si riduce al 30%", spiega Maurizio Lambardi dell'Ivalsa-Cnr. "A questo punto vengono raffreddate lentamente fino a -30°C e immerse in azoto liquido, dove possono essere preservate per tempo illimitato".
Per recuperare la gemma e procedere al suo innesto, basta scongelarla e reidratarla. "La procedura", conclude Lambardi, "è già stata ottimizzata per le antiche varietà Rosa Gentile, San Piero e Canada Ruden, mentre è attualmente in sperimentazione con le varietà Decio, Durello e Rosetta Bianca. La crioconservazione offre numerosi vantaggi pratici: gli spazi assai contenuti (in contenitore da 50 litri di azoto liquido si possono stoccare da 2.000 a 7.000 campioni vegetali), i bassi costi, la possibilità di mantenere un'ampia gamma di organi e tessuti vegetali, la conservazione in assoluta sicurezza genetico-sanitaria".

 

Fonte: Maurizio Lambardi, Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree, Sesto Fiorentino, tel. 055/5225685, email lambardi@ivalsa.cnr.it

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