Focus: Applicazioni

Flexidis: un progetto davvero 'flessibile'

Flexidis
di Sandra Fiore

Dai display pieghevoli alla pelle elettronica. Storia di una tecnologia sviluppata nell'ambito di un progetto europeo, con il contributo scientifico dell'Imm-Cnr. Sfruttata soprattutto da aziende orientali dell'hi tech e prestata alla robotica

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I display del futuro saranno sottili e pieghevoli. Era l'annuncio del progetto europeo 'Flexidis,' avviato nel 2004 e conclusosi nel 2008, che ha coinvolto enti di ricerca come il Consiglio nazionale delle ricerche e le maggiori industrie del settore, di cui la Philips capofila. Ora che la coreana Samsung ha annunciato di essere effettivamente in procinto di immettere sul mercato una nuova generazione di telefonini 'flessibili', abbiamo chiesto a Guglielmo Fortunato dell'Istituto per la microelettronica e i microsistemi (Imm) del Cnr quali sono state le ricadute dell'europeo 'Flexidis'.

"Nell'ambito del progetto, finanziato dalla Comunità europea, sono state sviluppate diverse tecnologie per schermi flessibili sia a colori, grazie all'impiego di materiali organici come emettitori di luce, sia monocromatici avvolgibili, simili a fogli elettronici da utilizzare come un giornale", spiega il ricercatore. "Queste tecnologie sono state sfruttate dalla ditta Polymer Vision, spinoff della Philips oggi di proprietà della taiwanese Wistron. La Philips, al termine del progetto, ha deciso di uscire dal settore dei display e ha ceduto la licenza del processo alla taiwanese Prime View International (Pvi), che oggi produce e-readers basati su questa tecnologia. Per la Philips ci siamo occupati in particolare dei dispositivi che pilotano gli schermi flessibili e della loro modellizzazione per ottimizzarne le caratteristiche". Le ricerche dell'Istituto sono state pubblicate su riviste internazionali e sono state un punto di riferimento anche per la Samsung. "L'azienda coreana, leader nel settore dei display, sta per commercializzare nuovi telefonini ispirandosi al processo sviluppato da noi. Purtroppo, oggi delle ricerche finanziate dal progetto Flexidis beneficiano soprattutto aziende asiatiche".

Recentemente però le applicazioni dell'elettronica flessibile hanno attratto anche l'azienda italo-francese STMicroelectronics. L'Imm-Cnr, grazie alle competenze acquisite durante il progetto 'Flexidis', ha partecipato al laboratorio pubblico-privato guidato da STMicroelectronics per lo sviluppo di circuiti elettronici su substrati plastici. "In collaborazione con l'azienda", continua Fortunato, "abbiamo messo a punto un nuovo processo per la realizzazione di circuiti elettronici con alte prestazioni su substrati ultrasottili di materiali polimerici. Tuttavia STMicroelectronics, dopo un iniziale interesse al campo dei display flessibili, sta puntando alle applicazioni in ambito biomedico, con la realizzazione di 'cerotti' flessibili in grado di monitorare diversi parametri del corpo".

L'industria europea ha di fatto abbandonato il settore dei display e le tecnologie sviluppate in ambito 'Flexidis' ora sono riconvertite dai ricercatori nel campo della robotica. "Con l'lstituto italiano di tecnologia (Iit) stiamo studiando la possibilità di utilizzare gli stessi dispositivi per realizzare sensori tattili per le mani di robot umanoidi", conclude Fortunato. "Lo sviluppo del sistema tattile è uno dei settori di frontiera in questo campo; sfruttando il nostro know how, speriamo di mettere a punto sensori innovativi su substrati plastici ultrasottili e quindi estremamente conformabili per poter ottenere, in un futuro non troppo lontano, una 'pelle' elettronica".

 

Fonte: Guglielmo Fortunato, Istituto per la microelettronica e microsistemi, Roma, tel. 06/49934594 , email guglielmo.fortunato@imm.cnr.it -

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