Focus: Casa

Domotica su misura

Rappresentazione Vettoriale di una casa Domotica
di Rowina Michaella Coronel Canizares

Questa disciplina, oltre a consentire un generale miglioramento della qualità della vita all'interno della casa attraverso la gestione e l'automazione delle utenze domestiche, permette anche di monitorare lo stato di salute e di essere un ausilio importante per anziani, disabili e malati cronici, permettendo loro di vivere in autonomia e sicurezza all'interno della propria abitazione, come spiega Dario Russo dell'Istituto di scienza e tecnologie dell'informazione "Alessandro Faedo"  del Cnr di Pisa

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La domotica, la disciplina finalizzata a migliorare la qualità della vita in casa, nasce come automatizzazione dell'abitazione e, malgrado esista da tempo, è solo negli ultimi anni che ha riscontrato maggiore successo anche grazie all'entrata nel mercato di grandi player come Google, Amazon, Ikea, che l'hanno resa disponibile e facilmente fruibile al grande pubblico. Chiunque oggi può avere un sistema domotico e le sue applicazioni sono molteplici spaziando ad esempio dalla semplice gestione dell'illuminazione attraverso l'uso di lampadine “intelligenti”, ad applicazioni per ottimizzare al meglio l'energia prodotta dai pannelli fotovoltaici, la termo regolazione, il consumo idrico e la multimedialità.

DIsegno vettoriale e 3D di casa tecnologica

Ma può rivelarsi utile anche in altre situazioni. “Quando indirizzata alle persone fragili, la domotica può automatizzare e gestire i processi all'interno della casa, semplificando e supportando la vita domestica dei disabili e degli anziani con problemi fisici o cognitivi", spiega Dario Russo dell'Istituto di scienza e tecnologie dell'informazione "Alessandro Faedo" (Isti) del Cnr di Pisa. “Sempre pensando a un'utenza fragile, uno degli obiettivi della ricerca è utilizzare queste tecnologie per prevenire o evitare l'aggravamento di patologie già conclamate. Essa permette infatti di monitorare chi la utilizza nel suo ambiente e questo può rivelarsi utile, per esempio, per chi è malato di cuore o ha avuto un ictus, consentendo di controllare eventuali cambiamenti nel suo stato di salute e di notificarli automaticamente allo staff medico".

Queste tecnologie rappresentano dunque uno strumento utile per le persone fragili, una categoria della popolazione in crescita, visto l'aumento del numero degli anziani a seguito di una maggiore aspettativa di vita. "La domotica, unita alle soluzioni innovative correlate e attualmente in corso di studio da parte della comunità scientifica di ricerca, costituisce un ambito di interesse per tutti i governi poiché permette loro di risparmiare sulle spese sanitarie, sempre più elevate a causa del sempre crescente numero di visite mediche e delle ospedalizzazioni necessarie. Queste soluzioni permetterebbero inoltre di evitare intasamenti delle strutture sanitarie, influendo sull'efficienza di questi servizi”, continua il ricercatore. “Tenere una persona in un ambiente che rileva i parametri automaticamente e dove il monitoraggio è continuo permette di raccogliere numerosi dati, di abbattere i costi dei servizi e di ricorrere all'intervento medico solo in caso di effettiva necessità. L'obiettivo è lo sviluppo di algoritmi che riconoscano l'utente, apprendano le sue abitudini e cerchino così di evitare e prevenire l'insorgenza di patologie, intervenendo prima che la situazione degeneri. Questo tipo di monitoraggio è molto utile anche perché spesso i cambiamenti che si verificano nei malati sono lenti e quasi impercettibili e questo li rende di difficile individuazione e ritarda gli interventi".

Soluzioni simili e attualmente disponibili presentano però alcune problematiche, prima fra tutte la pervasività dovuta alla necessità, per utilizzarle, di ricorrere a strumentazioni da indossare da parte dell'utente, come anelli toracici, smartwatch o mascherine, tutti dispositivi non sempre accettati con facilità dagli utenti, specialmente dai più anziani.  “È possibile in parte superare questo ostacolo, effettuando studi tramite rilevazioni ambientali per mezzo di sensori che non interferiscono con l'utente”, conclude Russo. “Oggi poi si mira all'interoperabilità, che permetta ai diversi dispositivi di produttori, tecnologie e standard diversi di comunicare sfruttando a pieno le proprie potenzialità”.

Un aspetto da tenere in considerazione quando si parla di salute e raccolta di dati personali è la privacy. Le più recenti leggi per la protezione della privacy hanno dato un grande contributo sull'argomento, garantendo e proteggendo i dati sensibili, la riservatezza e il corretto trattamento delle informazioni raccolte in modo da sciogliere ogni riserva da parte dell'utenza finale.

Fonte: Dario Russo, Istituto di scienza e tecnologie dell'informazione "Alessandro Faedo" , email dario.russo@isti.cnr.it -

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