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Apre, nel web il futuro della ricerca

ricerca e innovazione
di Marina Landolfi

Il tema è stato discusso nella conferenza annuale dell'Agenzia per la promozione della ricerca europea che si è svolta online dal 19 al 23 ottobre 2020. All'evento sono intervenuti i rappresentanti delle istituzioni europee, di quelle nazionali ed esperti del mondo della ricerca e dell'innovazione, che si sono confrontati sulle sfide da affrontare per un "nuovo futuro" del nostro sistema ricerca

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Innovazione, cooperazione internazionale, Green Deal, competitività del sistema industriale europeo, Covid e post-Covid sono stati alcuni dei temi al centro del dibattito della conferenza annuale dell'Agenzia per la promozione della ricerca europea (Apre) dal titolo “Verso un nuovo futuro. La Ricerca&Innovazione europea in rete”, che si è svolta online dal 19 al 23 ottobre 2020, in coincidenza con il suo trentennale. Il focus ha riguardato il “nuovo futuro”, la prospettiva con la quale l'Unione europea guarda avanti, e a cui il ministro della Ricerca e dell'università Gaetano Manfredi ha dedicato la sua introduzione nella giornata iniziale, sottolineando l'importanza della collaborazione europea per lo sviluppo del nostro sistema ricerca, soprattutto in questo periodo di pandemia.

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n programma numerosi confronti, workshop e sessioni informative con la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni europee e nazionali e circa 3.000 esperti italiani del settore. “Questa è una conferenza speciale, non solo perché coincide con i trent'anni dell'Apre, ma soprattutto perché ospita dialoghi di alto profilo sui temi della ricerca e dell'innovazione, con i direttori della Commissione europea e personalità di spicco dall'Italia, insieme a circa 3.000 protagonisti del mondo della scienza e della tecnologia del nostro Paese”, afferma Alessandro Damiani, presidente di Apre. “Horizon Europe, il nuovo Programma Quadro europeo della ricerca e dell'innovazione, parte il prossimo primo gennaio con un budget di quasi 90 miliardi di euro per i prossimi sette anni. Un programma molto ambizioso e competitivo, che premia l'eccellenza e la capacità di cooperazione. Negli ultimi anni il ritorno economico per l'Italia dal Programma Quadro europeo è stato dell'8–8,5%, pari a 600-700 milioni di euro all'anno. Col nuovo programma dobbiamo puntare al 10%: un obiettivo molto ambizioso, ma raggiungibile con uno sforzo corale di tutto il Paese. Un'occasione imperdibile per rafforzare il sistema paese e consentirgli di svolgere un ruolo da protagonista nell'affrontare le grandi sfide dell'oggi e del domani: salute pubblica, Green Deal, cambiamento climatico, digitalizzazione, produzione e consumo intelligenti e sostenibili”.

Dalla Commissione europea sono intervenuti, tra gli altri, il Direttore generale Ricerca e Innovazione Jean-Eric Paquet e i direttori John Bell, Healthy Planet, Peter Droell, Prosperity e Cristina Russo. I rappresentanti delle istituzioni europee e italiane si sono confrontati negli spazi di dibattito ApreDialogue, ApreBrief, ApreMug e ApreSpace su temi fondamentali dell'agenda come le nuove opportunità di sviluppo, finanziamento e modernizzazione per il sistema ricerca, per superare la crisi indotta dal Covid attraverso un modello di sviluppo fondato sulla conoscenza, sulla capacità innovativa e sulla sostenibilità.

Il materiale della conferenza, video e presentazioni, è disponibile sul sito.

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