Appuntamenti: Gli eventi del 2017

La natura in un ritratto

Arcimboldo
di Sandra Fiore

Frutta, ortaggi, animali, figure umane si compongono armoniosamente nei dipinti di Arcimboldo a formare ritratti bizzarri e caricature. Al pittore milanese, che eredita da Leonardo l'interesse per l'osservazione diretta della natura, è dedicata una mostra aperta fino all'11 febbraio 2018 a Roma, presso Palazzo Barberini

Pubblicato il

Destano sempre stupore e ammirazione le 'Teste composte' di Arcimboldo, opere nelle quali frutti, fiori, ortaggi, pesci, dipinti con esattezza miniaturistica, si incastrano come un mosaico a formare volti bizzarri o mostruosi. Solo da lontano l'osservatore ne coglie l'aspetto complessivo. Ecco allora il volto rugoso e avvizzito dell'Inverno, un tronco dai rami secchi, quello rubicondo e paffuto dell'Estate, un collage di frutti di stagione, o la Primavera carica di fiori. Per la prima volta nella Capitale è possibile ammirare una ventina di capolavori autografi del pittore: disegni e dipinti provenienti da collezioni pubbliche e private di tutto il mondo, riuniti in una mostra visitabile fino all'11 febbraio presso Palazzo Barberini. Giuseppe Arcimboldi (Milano, 1526-1593), meglio noto come Arcimboldo, si formò presso la bottega del padre, nell'ambito dei seguaci di Leonardo da Vinci. Fu pittore attento allo studio della natura e dei fenomeni scientifici, filosofo e poeta apprezzato dalle corti asburgiche di Vienna e Praga, al servizio di Ferdinando I, Massimiliano II e Rodolfo II.

Nelle sale espositive si ammirano dai capolavori più noti – le Stagioni, gli Elementi, il Giurista, Priapo (Ortolano), il Cuoco – ai ritratti, l'arazzo di Como, i disegni acquerellati per le feste di corte, oltre a una serie di oggetti rari che restituiscono lo spirito del collezionismo dell'epoca. Molte anche le opere di arte applicata, quali cristalli, armature, arazzi e vetrate, come quelle del Duomo di Milano su disegno di Arcimboldo, a testimoniare la vivacità culturale della città, in quegli anni uno dei massimi centri di produzione di oggetti di lusso.

La mostra si articola in sei sezioni: si viene introdotti nell''Ambiente milanese' dell'epoca, per proseguire con la sezione 'A corte tra Vienna e Praga', in cui si ricorda il periodo nel quale Arcimboldo produsse le personificazioni delle Stagioni in dialogo con gli Elementi naturali. Un capitolo a parte è riservato agli 'Studi naturalistici e wunderkammer' (gabinetto delle meraviglie): nelle vetrine zanne, coralli, alcuni dipinti raffiguranti gli 'irsuti' che venivano portati di corte in corte come intrattenimento. Si passa poi alle cosiddette 'Teste reversibili', che ruotate di 180 gradi assumono una conformazione del tutto diversa (l'Ortolano e il Cuoco). La quinta sezione è dedicata a 'Il bel composto': busti che a un primo sguardo appaiono del tutto naturali, ma che in realtà sono costruiti attraverso il sapiente incastro logico di forme diverse, naturali o artificiali. Conclude l'esposizione la sezione 'Pitture ridicole': Arcimboldo proseguì la tradizione leonardesca e lombarda della caricatura, come nelle personificazioni dei mestieri del Giurista e del Bibliotecario.

Informazioni:

Che cosa: mostra 'Arcimboldo'

Dove: Gallerie nazionali di arte antica-Palazzo Barberini, via delle Quattro Fontane 13, Roma

Quando: fino all'11 febbraio 2018

Info: www.arcimboldoroma.it

Tematiche
Argomenti