Appuntamenti: Cinema e scienza

Gli effetti delle catastrofi naturali

rettile
di Sandra Fiore

Il  Museo delle scienze di Trento ha inaugurato la mostra 'Estinzioni. Storie di catastrofi e altre opportunità' aperta fino al 26 giugno 2017 Un racconto che intreccia i contributi della paleontologia, della biologia e dello studio della società per leggere gli effetti devastanti delle crisi ecosistemiche, ma anche per riflettere sulle occasioni inattese che si aprono proprio nei momenti di maggiore instabilità

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Con 'Estinzioni. Storie di catastrofi e altre opportunità' il Museo delle scienze (Muse) di Trento dà il via a un ambizioso progetto di dialogo tra le ricerche e le riflessioni sulla crisi ecologica che stiamo vivendo definita come sesta estinzione di massa e lo studio delle dinamiche che hanno caratterizzato le cinque grandi estinzioni paleontologiche avvenute negli ultimi 500 milioni di anni.

Il progetto si basa su un lavoro di selezione dei più significativi reperti originali di vertebrati estinti in tempi storici e preservati presso i musei italiani (Torino, Roma, Firenze, Ferrara, Treviso, Voghera, Padova, Verona, Trento): dallo scheletro di un grande dinosauro sauropode (l'unico di questo tipo esposto in un museo italiano) che accoglie il pubblico all'ingresso della mostra, al celebre cranio di Homo Neanderthalensis Guattari I, il più completo preservato nel nostro Paese. Il repertorio di resti esposti - tutti originali - con le storie che si celano dietro ognuno di essi, permette di conoscere il destino delle specie più carismatiche ormai scomparse e di addentrarsi fra le pieghe di vicende meno note ma altrettanto illuminanti.

Il percorso della mostra è arricchito da raffinate installazioni multimediali, video e animazioni originali, interviste e spazi interattivi. Fra i documenti inediti anche interventi filmati tra cui, quello di Severn Cullis-Suzuki, la bambina, divenuta oggi un'impegnata attivista ambientale, che nel 1992 zittì il mondo con il suo intervento all'Onu in difesa del futuro del pianeta. Questo corpus di testimonianze costituisce il filo narrativo di un progetto che offre un'analisi lucida delle dinamiche che rendono pericolosamente assimilabili i grandi eventi di crisi del passato all'epoca che stiamo vivendo. 

Estinzioni si organizza in cinque nuclei tematici principali. Nella lobby del museo lo scheletro di un dinosauro sauropode, il più completo conservato in un museo italiano, accoglie il visitatore. Quest'icona della storia della vita ci ricorda che l'estinzione è un fenomeno naturale, che riguarda tutti. La prima sezione del percorso affronta questo concetto aprendosi su un'imponente selezione di campioni paleontologici provenienti dalle collezioni Muse: una galleria della biodiversità del passato che testimonia il succedersi delle specie nella storia della vita. Nella seconda sezione, grazie al contributo di installazioni multimediali inedite, è possibile comprendere le dinamiche delle cinque grandi crisi ecositemiche del passato. L'esposizione nella terza parte si sofferma sul destino di mammut, bisonti delle steppe e tigri dai denti a sciabola, analizzando la complessa relazione tra cambiamenti ambientali e intervento umano. Nella quarta sezione lo sguardo si posa sulle intricate vicende evolutive della famiglia umana. Homo sapiens è il protagonista, consapevole e creativo dell'ultima tappa della mostra, dedicata all'Antropocene.

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