Focus: Terra

Se entrano in campo i droni

campo visto da satellite
di Emanuele Guerrini

Agroalimentare: Grazie alla tecnologia è possibile conoscere le necessità idriche, nutrizionali e lo stato di salute di terreni e colture. Web, satelliti e sistemi di automazione aiutano qualità e resa delle produzioni agricole e consentono di risparmiare risorse. Ne abbiamo parlato con i ricercatori del gruppo 'Agricoltura di precisione' dell'Ibimet-Cnr

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La diversità delle coltivazioni dovuta alla morfologia del terreno, al clima e alle pratiche colturali ha conseguenze sulla produttività delle piante e sulla qualità dei prodotti. La gestione delle colture richiede, quindi, scelte agronomiche legate a specifiche esigenze produttive e di mercato.

In quest'ottica, si è sviluppata negli ultimi anni l'agricoltura di precisione. “Si tratta di un approccio, gestionale e produttivo, differenziato secondo le reali necessità di ogni porzione di campo. Grazie a sensori in grado di monitorare i fabbisogni nutrizionali e idrici dei campi, la salute del suolo ed eventuali patologie delle piante, l'agricoltura di precisione fornisce indicazioni per ottimizzare qualità, rese produttive e sostenibilità”, spiega Piero Toscano del gruppo 'Agricoltura di precisione' dell'Istituto di biometeorologia (Ibimet) del Consiglio nazionale delle ricerche.

Con il telerilevamento (remote sensing) è possibile ottenere immagini in grado di descrivere lo stato della coltura. “Con i dati acquisiti realizziamo mappe tematiche con indicazioni sulla variabilità di un dato parametro in campo, come ad esempio la vigoria e grazie a queste informazioni riusciamo a massimizzare le potenzialità di un appezzamento”, continua Toscano. “L'obiettivo è generare prodotti diversi da appezzamenti differenti pur se adiacenti, sfruttando la variabilità territoriale e varietale”.

Con l'agricoltura di precisione si possono però anche minimizzare le differenze all'interno di un singolo appezzamento. “In questo caso, l'applicazione di input agronomici, come ad esempio concimi e fitofarmaci, in determinate zone del campo, non ha più la finalità di enfatizzare le differenze ma al contrario di ridurle. Diviene così possibile omogeneizzare la produzione a un profilo qualitativo desiderato dal produttore”, aggiunge il ricercatore dell'Ibimet-Cnr.

logo agrosat

In Italia solo l'1% dei campi vede l'utilizzo dell'agricoltura di precisione; per riuscire a raggiungere il 10% entro il 2021, secondo gli obiettivi del ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali e dell'Unione europea, l'Ibimet-Cnr ha realizzato il portale Agrosat. “È un servizio gratuito e accessibile da pc, tablet o smartphone in grado di supportare la gestione delle colture attraverso tecniche di agricoltura di precisione. Grazie all'elaborazione dei dati satellitari delle piattaforme 'Sentinel', l'utente ha modo di selezionare il proprio campo e visualizzare sia la mappa di vigore attuale sia quelle pregresse, per osservare l'evoluzione della variabilità o, ad esempio, valutare l'efficacia di un intervento di concimazione”, continua Toscano. “Agrosat consente anche di visionare mappe di prescrizione di concimazione, determinando la dose in base alla necessità rilevata. Le mappe di prescrizione così realizzate sono utilizzabili su sistemi a rateo variabile, comandati in prossimità o a distanza”.

Dal 2010 l'Ibimet-Cnr sta anche sviluppando droni per l'agricoltura di precisione. “Dalla collaborazione con Sigma Ingegneria è nato 'Efesto', un drone sviluppato per ottimizzare rilievi in agricoltura ed equipaggiato con un payload multisensore (multispettrale, termico e visibile) per garantire la caratterizzazione delle colture a 360° a risoluzione elevata nelle medesime condizioni ambientali di rilievo. Una delle applicazioni più innovative ha visto l'impiego di un drone dotato di serbatoio e spruzzatori, testato per trattamenti a rateo variabile contro la processionaria del pino. Il sistema si può installare e rimuovere in pochi secondi, in modo da permettere rapidi riempimenti del serbatoio. Il tutto può essere azionato manualmente, da telecomando, dall'operatore a terra oppure in modo autonomo in funzione di una mappa di prescrizione”, spiega Filippo Di Gennaro del gruppo 'Agricoltura di precisione' dell'Ibimet-Cnr.

I droni vengono anche utilizzati nella viticoltura. “Equipaggiati con sensori termici, i droni consentono di descrivere rapidamente criticità legate a carenze idriche in vigneto. L'importanza di questi dati è evidente in scenari viticoli in cui si deve gestire l'irrigazione o valutare la necessità di irrigazione di emergenza a fronte di un uso sostenibile dell'acqua”, conclude Alessandro Matese di 'Agricoltura di precisione' dell'Ibimet-Cnr. “L'evoluzione tecnologica renderà droni e sensori sempre più performanti e accessibili e queste tecniche una routine aziendale”.

Fonte: Piero Toscano, Istituto di biometeorologia, Firenze, tel. 055/3033747 , email p.toscano@ibimet.cnr.it -