Focus: Cibo

Curarsi a tavola

Broccoli
di Rita Bugliosi

Alcuni cibi, i cosiddetti alimenti funzionali, aiutano a prevenire varie malattie: dall’aterosclerosi al decadimento cognitivo, fino al tumore. Roberto Volpe, del Servizio prevenzione e protezione del Cnr, ci dice quali sono e i loro effetti sull’organismo

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Scopo primario dell’alimentazione è quello di fornire le sostanze necessarie a soddisfare le esigenze nutrizionali della persona. Tuttavia i cosiddetti alimenti funzionali, apportano anche benefici ulteriori. “Possono essere così definiti i cibi che hanno effetti positivi su una o più funzioni dell’organismo e la cui assunzione determina un miglioramento dello stato di salute e di benessere o la riduzione del rischio di malattia”, spiega Roberto Volpe, del Servizio prevenzione e protezione (Spp) del Cnr.

“Molti vegetali riducono il rischio di insorgenza di varie malattie, tra questi vorrei ricordare i pomodori che, grazie alla presenza di licopene, proteggono da alcuni tumori dell'apparato digerente e dal tumore alla prostata”, prosegue il ricercatore. “Ma anche le crucifere, famiglia alla quale appartengono tra l’altro cavol­fiore, broc­coli, cavo­letti di Bru­xel­les e verze, contengono glucosinati, sostanze che inibiscono la crescita cellulare tumorale. Altrettanto utili sono le insalate, in particolare quella trevigiana, molto ricca di polifenoli, principi nutritivi dalle proprietà antiossidanti, in grado di svolgere varie azioni, quali la prevenzione dell’invecchiamento cellulare, dello sviluppo dei tumori, la protezione dall’insorgenza dell’arteriosclerosi e delle patologie cardiovascolari in generale”. 

Vegetali vari

Va ricordato poi l’olio extravergine di oliva. “Questo condimento svolge azione antiossidante grazie alla vitamina E e ai fenoli; ha effetti antitumorali, antinfiammatori e antiaterosclerorotici”. “I suoi acidi grassi monoinsaturi concorrono inoltre al mantenimento delle strutture delle membrane delle cellule nervose, contrastando il declino cognitivo degli anziani” precisa l’esperto. "Raccomandato è anche il consumo di pesce, azzurro in particolare, ricco di Omega 3. Questi acidi grassi, che non produciamo e che dobbiamo perciò necessariamente assumere attraverso l’alimentazione, hanno un’azione antiaritmica, provocano una diminuzione della pressione arteriosa e proteggono dall’infarto, oltre a ridurre i trigliceridi. Si consiglia di assumere due porzioni di pesce a settimana, evitando però i pesci di taglia grande, che possono contenere elevate quantità di mercurio, e preferendo il pescato ai prodotti di allevamento che, essendo nutriti con farine, perdono l’apporto di Omega 3”.

Non vanno dimenticati, infine, i latticini, importanti per contrastare l’osteoporosi. “I formaggi sono ricchi di vitamina D, che favorisce l’assorbimento intestinale del calcio e il suo consolidamento a livello delle ossa”, conclude il ricercatore. “Bisogna però fare attenzione: i formaggi tendono ad acidificare e per contrastare questo processo l’organismo sottrae calcio dalle ossa per portarlo nel sangue. È importante dunque abbinare il consumo di formaggi a quello di frutta e verdura, cibi alcalinizzanti che tamponano questa perdita”.

Fonte: Roberto Volpe, Servizio prevenzione e protezione del Cnr, tel. 06/49937630, e-mail: roberto.volpe@cnr.it

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