Focus: Mondiali di calcio

I tanti benefici del calcio

Calciatore
di Rita Bugliosi

Praticare questo sport fa bene all’organismo, ma chi decide di scendere in campo deve seguire alcune precauzioni, come ricorda Roberto Volpe, del Servizio prevenzione e protezione del Cnr

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Il calcio è senz’altro in Italia lo sport più popolare e sono molti quelli che, oltre a seguire le vicende sportive della squadra del cuore o della nazionale, amano praticarlo. Una scelta positiva, secondo Roberto Volpe, medico del Servizio prevenzione protezione del Cnr. “Il calcio, se svolto in maniera regolare e costante (due-tre volte la settimana), può essere paragonato a una vera e propria medicina, in grado di apportare molteplici benefici al nostro organismo. Giocare a calcio impegna infatti tutte le parti dell’organismo in modo simmetrico: 'allena’ il cuore a ridurre la propria frequenza/minuto sia a riposo sia sotto sforzo, favorendo la resistenza allo sforzo fisico, migliora la funzione delle articolazioni, favorisce lo sviluppo delle masse muscolari”.

È fondamentale però, se si decide di praticarlo, ricordare alcune semplici ma importanti regole. “Occorre effettuare prima una visita di controllo, nel corso della quale il medico deciderà se prescrivere anche un test da sforzo”, continua Volpe. “Bisogna far precedere la partita da una fase di riscaldamento - sono sufficienti pochi minuti - e dare all’organismo il tempo per riparare le microlesioni tendinee e cartilaginee prodotte durante la partita: a tal fine, quindi a livello amatoriale, sono necessarie almeno 48 ore ed è consigliabile giocare ogni due-tre giorni”.

Portiere di calcio

È bene inoltre tenere in considerazione il clima. “In estate spesso ci si trova esposti a temperature elevate che, se associate a un alto tasso di umidità e alla mancanza di ventilazione, possono causare disturbi che vanno dalla crisi ipotensiva al grave colpo di calore”, precisa lo specialista del Cnr. “Con il caldo si ha infatti una vasodilatazione generalizzata, per cui la pressione del sangue tende a diminuire, situazione che peggiora se l’organismo si disidrata. In condizioni normali si perdono con il sudore 600-1.000 ml di liquidi al giorno, ma la quota aumenta con il caldo (si raddoppia per temperature ambientali che passano dai 20 °C ai 30 °C) e in caso di attività fisica svolta in ore calde, condizione che favorisce la disidratazione”.

La perdita di liquidi va subito contrastata bevendo. Va bene l’acqua, ma per reintegrare i sali minerali persi con il sudore (sodio, cloro e potassio), elementi essenziali per il buon funzionamento del cuore e dei muscoli, può non essere sufficiente. “Vanno privilegiate acque con un buon contenuto in sali minerali o bibite arricchite con queste sostanze. Inoltre, è utile idratarsi con succhi di frutta e con tè zuccherato, bevande che, tra l’altro, apportano calorie rapidamente assorbite e facilmente digeribili”, conclude Volpe, che aggiunge: ”È consigliabile, inoltre, indossare abiti di cotone leggeri e non aderenti e bagnarsi frequentemente con acqua fresca”.

Fonte: Roberto Volpe, Servizio prevenzione e protezione del Cnr, tel. 06/49937630, e-mail: roberto.volpe@cnr.it

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