Focus: Estate

Giganti galleggianti

mare e trasporti
di Marina Landolfi

Le navi da crociera che si avvicinano alla costa nei pressi di molte località di mare eludono spesso il divieto di avvicinarsi troppo, mettendo a rischio passeggeri, bagnanti e ambiente. Ne parliamo con gli esperti della Vasca navale dell’Insean

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Con l’arrivo dell’estate e delle vacanze si torna a parlare di navi da crociera e del pericolo costituito dal loro transito troppo vicino alla costa, con conseguenti rischi per passeggeri, bagnanti e ambiente. Anche se i passaggi di avvicinamento alla costa di queste grandi imbarcazioni sono vietati in molte località di mare italiane, le prescrizioni che li regolano (300 metri di distanza se c’è balneazione e 200 se c’è una costa a picco sul mare) sono spesso eluse.

“I traffici turistici dovuti ai flussi passeggeri delle navi da crociera avvengono per lo più in aree portuali di città di pregio come Napoli, Genova e Venezia. Queste imbarcazioni ospitano anche più di 5.000 persone e, con il loro passaggio, costituiscono un potenziale rischio e provocano un forte impatto ambientale sulle aree urbane”, spiega Salvatore Mauro dell’Istituto nazionale per studi ed esperienze di architettura navale (Insean) del Cnr.

ecosistema marino

Le navi da crociera spostano tonnellate di acqua, influendo sugli ecosistemi. Caso tipico è quello di Venezia, che a ogni passaggio di nave deve fare i conti con una diminuzione del livello della superficie marina di circa 20 cm per il risucchio e con un inquinamento dovuto all’elevato contenuto di zolfo nel carburante combusto, una quantità pari a quella prodotta da 14 mila vetture. “Queste 'città galleggianti’ costituiscono in compenso il meglio della tecnica per quanto riguarda la riduzione dei rischi della navigazione: dai dispositivi come Ecdis e Ais, equipaggiamenti imposti e previsti come standard da parte delle normative internazionali, all’elevata formazione e competenza del personale, fino all’alta automazione (in plancia e in sottocoperta), particolari che permettono un elevato standard di sicurezza”, conclude il ricercatore.

Insomma, basta solo che mantengano la dovuta distanza dalle città costiere.

Fonte: Salvatore Mauro, Istituto nazionale per studi ed esperienze di architettura navale del Cnr, Roma, tel. 06/50299271 , email salvatore.mauro@cnr.it -