Vita Cnr

Creata una nuova forma di silicio

rappresentazione grafica
di Cecilia Migali

Un gruppo di ricerca internazionale, di cui fa parte l'Istituto di struttura della materia del Cnr, ha sintetizzato per la prima volta un  foglio di silicene, materiale dalle proprietà simili al grafene. Lo studio, pubblicato su 'Physical Review Letters', apre nuove prospettive nel campo delle nanotecnologie e delle energie rinnovabili.

 

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Dopo il grafene è il silicene a segnare l'ultima frontiera dell'elettronica. Il nuovo materiale è frutto di una collaborazione internazionale Italia-Francia-Germania, che coinvolge l'Istituto di struttura della materia (Ism) del Cnr, il Cnrs e l'Università di Berlino. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista 'Physical Review Letters'.

"Il silicene non esiste in natura. La possibilità di metterlo a punto era stata prevista teoricamente, ma era anche ritenuto molto improbabile centrare l'obiettivo", racconta Paola De Padova, ricercatrice dell'Ism-Cnr e tra gli autori della scoperta. "La nostra équipe è riuscita a depositare silicio su un supporto d'argento, ottenendo un foglio di atomi organizzati secondo una struttura a nido d'ape, la stessa del grafene. Successivamente sono state eseguite le misure chimico-fisiche, ottiche ed elettroniche che hanno verificato la corrispondenza con i calcoli teorici".

Un risultato importante che dischiude nuovi scenari in diversi settori tecnologici. Le potenzialità applicative del silicene sarebbero infatti, secondo i ricercatori, di gran lunga maggiori rispetto a quelli del grafene e promettono dispositivi sempre più miniaturizzati ed efficienti. "Il nuovo materiale sarebbe più facilmente integrabile rispetto al grafene nell'attuale tecnologia elettronica basata sul silicio", prosegue la ricercatrice dell'Ism-Cnr, "e anche se la ricerca è ancora in una fase preliminare, possiamo ragionevolmente immaginare in futuro transistor ultraveloci basati sul silicene, applicabili nelle nanotecnologie e nel settore delle energie rinnovabili per la realizzazione, ad esempio, di celle solari o strati attivi per l'immagazzinamento di idrogeno".

Prossimo obiettivo della collaborazione internazionale è "continuare a studiare il comportamento del nuovo materiale e produrre fogli di silicene singoli, cioè liberi dal materiale di supporto, per favorire una loro maggiore adattabilità alle future applicazioni tecnologiche", conclude De Padova.

Fonte: Paola De Padova, Istituto di struttura della materia, Roma, tel. 064993 4144 , email paola.depadova@ism.cnr.it 

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