Focus: Matera

Con Clara la Città dei Sassi diventa smart

schermata con 5g
di Anna Capasso

Un progetto Miur, con un ruolo guida del Cnr, ha trasformato il più straordinario esempio di città sotterranea in un 'living lab' unico al mondo, dove sperimentare tecniche non invasive per lo studio geofisico del sottosuolo

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Nel 2050 il 66% della popolazione mondiale risiederà in aree urbane e in Europa, in particolare in Italia, il fenomeno riguarderà città di piccole e medie dimensioni con centri storici di inestimabile valore architettonico, come Matera, spesso situate in un territorio fragile a elevato rischio geologico. Diventa quanto mai necessario, quindi, adottare nuovi programmi di pianificazione per rendere le città resilienti alle calamità naturali e sostenibili dal punto di vista energetico-ambientale. A tale scopo è stato avviato il progetto Clara (CLoud plAtform and smart underground imaging for natural Risk Assessment), che ha trasformato la Città dei Sassi in un laboratorio a cielo aperto dove sperimentare tecniche non invasive per lo studio geofisico del sottosuolo.

Il progetto, che ha coinvolto anche la città di Ferrara e alcune aree nella provincia di Enna, è stato finanziato dal Miur e vede tra i principali soggetti promotori gli Istituti Cnr di metodologie per l'analisi ambientale (Imaa) e per il rilevamento elettromagnetico dell'ambiente (Irea). “La mitigazione degli effetti di catastrofi quali terremoti o frane e la realizzazione di nuove infrastrutture strategiche richiedono una completa caratterizzazione geologico-geofisica del sottosuolo”, spiega Vincenzo Lapenna, direttore del Cnr-Imaa. “Con Clara stiamo sperimentando le più moderne tecnologie di esplorazione del sottosuolo messe a disposizione dalla geofisica applicata, come la tomografia 3D, integrate a quelle Ict (open Cloud) e alla sensoristica avanzata, in modo da fornire una piattaforma di supporto ai decisori locali e alla cittadinanza”. 

matera smart cities

“Durante la prima campagna di lavoro sono state indagate due aree della città vecchia di Matera, impiegando un approccio innovativo, in collaborazione con la società Geostud Astier, basato sulla tomografia a microonde”, aggiunge Francesco Soldovieri del Cnr-Irea. “In particolare, a Piazza del Duomo è stata rilevata la presenza di strutture antropiche simili a condotti e cisterne, destinate a convogliare e immagazzinare le acque piovane; mentre la ricostruzione tomografica a Piazza San Rocco ha consentito di individuare la presenza di strutture allungate, riconducibili a recenti interventi per la riqualificazione della pavimentazione e per la riorganizzazione delle infrastrutture sotterranee, come il passaggio di cavi elettrici. Inoltre, in prossimità dell'ingresso della chiesa, sono state localizzate tombe cimiteriali, a conferma di quanto già portato alla luce da precedenti scavi archeologici effettuati nel 2006”.

Oltre a essere Capitale della cultura europea 2019, Matera è anche una delle sedi individuate per la sperimentazione del 5G, la nuova tecnologia di telecomunicazioni wireless. “Il progetto Clara fornirà il substrato sensoristico per il monitoraggio continuo di parametri ambientali e geofisici per il controllo del territorio e la gestione delle emergenze”, conclude Lapenna.

 

Fonte: Francesco Soldovieri , Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell'ambiente, Napoli, tel. 081/7620651, email soldovieri.f@irea.cnr.it

Fonte: Vincenzo Lapenna , Istituto di metodologie per l'analisi ambientale, Tito Scalo, tel. 0971/427206, email vincenzo.lapenna@imaa.cnr.it

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