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L'acqua che verrà

Acqua e clima
di Marina Landolfi

Il patrimonio idrico mondiale è fortemente compromesso da inquinamento, cambiamenti climatici e sprechi. Oltre all'impegno di governi e istituzioni scientifiche, anche i cittadini sono chiamati a gestire in maniera più responsabile questa fondamentale risorsa per limitarne gli sprechi, a partire dai piccoli accorgimenti quotidiani. Se ne è parlato a ottobre alla 'Conferenza internazionale sull'acqua e il clima' organizzata dal Wwc

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L'acqua è un bene fondamentale per la vita e centrale nel futuro dello sviluppo e della geopolitica, ma mutamenti climatici, sprechi e inquinamento la rendono una risorsa sempre più scarsa. Alla seconda 'Conferenza internazionale sull'acqua e il clima', organizzata dal Consiglio mondiale dell'acqua (World Water Council–Wwc) a Marsiglia, nell'ottobre 2017, è stato chiesto ai governi e ai cittadini di impegnarsi. Il convegno ha avuto il supporto della XXIII Conferenza delle parti (Cop23), conclusasi lo scorso 17 novembre a Bonn (Germania), a cui hanno partecipato circa 200 Paesi che si sono confrontati sulle modalità di implementazione dell'Accordo di Parigi su: riduzione di gas serra e dell'aumento della temperatura al di sotto di 2 C°.

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Secondo il Wwc, l'acqua potabile manca oggi a circa un miliardo di persone e nei prossimi 40 anni a oltre tre miliardi di persone; l'Onu ha messo in agenda per il 2030 lo studio di un sistema equo e sostenibile mentre la Comunità europea, chiede ai Paesi membri una maggiore attenzione nelle politiche relative. L'Italia, al sesto posto per disponibilità di acqua, ne consuma (dati Food Sustainability Index Fsi) in media 6 litri al giorno pro capite, il 25% in più rispetto alla media europea e il 66% rispetto a quella mondiale.

“L'acqua deve essere gestita con responsabilità anche nella vita quotidiana di ogni cittadino, attraverso accorgimenti che ne limitino gli sprechi: dall'installazione di rubinetti a flusso ridotto o di soffioni o aeratori per rubinetti, che fanno risparmiare fino al 30% e sono in grado di mantenere la pressione iniziale di erogazione”, afferma Vito Uricchio dell'Istituto delle ricerche sulle acque (Irsa) del Cnr. Con altri semplici comportamenti si possono limitare gli sprechi: fare la doccia invece del bagno, usare solo l'acqua necessaria quando si lavano alimenti e piatti; usare l'acqua piovana per innaffiare le piante o per altri usi non alimentari o igienici, usare lavatrice e lavastoviglie sempre a pieno carico.

Anche in ambito domestico si può beneficiare dell'innovazione tecnologica. “Le smart technologies forniscono sensori per monitorare i consumi e individuare perdite, anche attraverso App, sistemi di elettrovalvole, pompe e schede elettroniche che possono evitare sprechi. L'innovazione potrà aiutarci, ma l'importante è la sostenibilità nelle scelte di tutti i giorni”, conclude Uricchio.

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