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L'udito aiuta chi ha le protesi

Biorobotica
di Marina Landolfi

Scoperto dai ricercatori dell'Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore di Pisa come l'apparato uditivo aiuta le persone, con una protesi integrata nell'osso, a rendere gli stimoli sensoriali più forti e precisi

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È stato pubblicato su Scientific Reports lo studio condotto da un gruppo di ricerca italiano dell'Istituto di bioRobotica della Scuola superiore Sant'Anna di Pisa, che ha dimostrato come le persone che hanno la protesi di un arto integrata nell'osso, per esempio gli impianti dentali, presentino maggiori percezioni sensoriali sfruttando l'udito. La ricerca è stata coordinata da Francesco Clemente, nell'ambito del progetto europeo 'Dexterous Transradial Osseointegrated Prosthesis with neural control and sensory feedback' (DeTOP) guidato da Christian Cipriani, docente dello stesso Istituto pisano.

innovazione e ricerca

Nell'indagine sono stati utilizzati quattro test psicofisici su dodici persone amputate, dimostrando che gli stimoli sensoriali, anche deboli, possono viaggiare attraverso il corpo fino a essere percepiti dall'apparato uditivo, situato a livello dell'orecchio interno. I pazienti percepiscono una vibrazione applicata all'impianto osseo integrato tramite l'udito e la loro reazione, proprio grazie alla percezione uditiva delle vibrazioni meccaniche è più sensibile e rapida. Anche quando la protesi è situata in una parte lontana del corpo rispetto all'orecchio, per esempio nell'arto inferiore, l'apparato uditivo è in grado di fornire un aiuto alla percezione e alla sensibilità dell'arto, sfruttando la trasmissione del suono a livello dell'apparato osseo.

Anche se già si era a conoscenza della capacità di trasmissione della vibrazione per via ossea, a oggi non era chiaro se questo fenomeno avesse un ruolo chiave nella percezione sensoriale riportata da chi utilizza protesi osseointegrate. Finora si ipotizzava infatti che il senso del tatto e l'ancoraggio al sistema scheletrico ne fossero responsabili. Queste nuove risposte della ricerca sulla tecnica dell'osseointegrazione aumentano notevolmente il ritorno sensoriale e le informazioni sull'ambiente esterno di chi ha subito un'amputazione.

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