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Quindicinale a cura dell’Ufficio Stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche
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N. 2 - 27 gen 2021
ISSN 2037-4801
Focus - Nuovi valori
Il concetto di fame viene generalmente associato al pensiero di persone che non possono, per varie ragioni, assumere la quantità adeguata di sostanze nutrienti; nel mondo a subire carenze alimentari moderate o gravi sono circa due miliardi le persone. Nell'era moderna, a questa idea di fame dobbiamo accostare quello di “risorse”, in quanto nella maggior parte dei casi il problema nasce proprio dal modo in cui queste ultime vengono sfruttate. A questo proposito, un gruppo di ricercatori del Cnr sta lavorando a un progetto di cooperazione allo sviluppo della filiera del pomodoro in Burundi. “Lo scopo dell'iniziativa è rafforzare il settore agroalimentare per sostenere l'occupazione e la sicurezza alimentare del Municipio di Bujumbura, favorendo così lo sviluppo socio-economico e la valorizzazione del territorio”, spiegano Andrea Zappettini e Michela Janni, rispettivamente direttore e ricercatrice dell'Istituto dei materiali per l'elettronica e il magnetismo (Imem) del Cnr. “Una filiera del pomodoro sostenibile per aspetti socio-economici (lavoro dignitoso ed equità dal produttore al consumatore), ambientali e tecnologici richiede il trasferimento di competenze agricole, tecnologiche di coltivazione (aumentare l'efficienza di utilizzo di acqua e l'efficienza di prelievo della risorsa idrica) dell'industria agro-alimentare e conserviera in grado di dare valore aggiunto al prodotto e di creare redditi e occupazione”.
Il Consorzio del pomodoro di Bujumbura, interamente gestito da soggetti locali, diventerà un punto di riferimento per una produzione consapevole, attenta e responsabile: “Nel rispetto del territorio e di ogni fase - dalla coltivazione alla trasformazione autosufficiente e sostenibile - con il fine di valorizzare, promuovere, commercializzare e tutelare la qualità di un prodotto tipico del Burundi”, proseguono Zappettini e Janni. “Ma anche di promuovere attività di formazione professionale e specialistica relativa all'innovazione tecnologica; di fornire consulenza tecnica alle attività produttive; di prestare supporto nelle problematiche della filiera (approvvigionamento materie prime, norme igienico-sanitarie, smaltimento dei sottoprodotti); di dare impulso a iniziative di commercializzazione; di favorire la diffusione di pratiche colturali a basso impatto ambientale e l'igiene degli alimenti, anche con l'ausilio della ricerca scientifica. Approccio territoriale, ownership, inclusione sociale e parità di genere, sostenibilità ambientale ed economia circolare, promozione della sicurezza alimentare sono alla base del consorzio”.
Il tema si è dunque evoluto, causando un radicale cambiamento culturale ed etico all'interno della nostra società: non si muore più di fame quanto un tempo, ma esistono crescenti problemi di sottonutrizione e malnutrizione e relative questioni agroalimentari e ambientali. "Minori precipitazioni nel prossimo decennio, cambiamenti climatici che aumenteranno la frequenza di eventi meteorologici estremi (siccità prolungate, temperature in aumento): in questo scenario la tecnologia è fondamentale per gestire meglio risorse naturali come l'acqua, con iniziative di resilienza energetica e climatica”, ricorda Emilio Fortunato Campana, direttore del Dipartimento ingegneria, Ict e tecnologie per l'energia e i trasporti (Diitet) del Cnr. “Una gestione efficace delle risorse può anche aiutare a ridurre lo spreco di cibo, tramite soluzioni innovative lungo tutta la catena di approvvigionamento: dal miglioramento delle infrastrutture di trasporto (strade e ferrovie che collegano agricoltori e mercati) allo stoccaggio di cereali, frutta, verdura, carne e pesce (catene del freddo innovative, energeticamente efficienti), fino alla fornitura di elettricità (da rinnovabili a basso costo) necessaria per la conservazione a freddo”.
Un cambiamento culturale ed etico sta portando a un modo nuovo di osservare la problematica della fame e di cercare soluzioni innovative. “L'ingegneria sta facendo grandi progressi integrando sostenibilità e circolarità, grazie alle trasformazioni digitali, ai nuovi materiali e a nuovi approcci multidisciplinari, ad esempio unendo competenze in infrastrutture, osservazione della terra e meteorologia, per consigliare gli agricoltori come utilizzare al meglio i loro terreni, aumentandone la produttività e la sostenibilità”, prosegue Campana. “Per nutrire le popolazioni in crescita demografica, gli agricoltori hanno bisogno di conoscenze su come gestire in modo sostenibile le risorse, aumentare la sicurezza alimentare e adattarsi ai cambiamenti climatici. Molti piccoli agricoltori non hanno accesso a tecnologie sofisticate o alla formazione necessaria per poter utilizzare le innovazioni: gli ingegneri svolgono quindi un ruolo cruciale non solo nel miglioramento delle infrastrutture, ma anche nella formazione degli agricoltori, per insegnare loro come utilizzare e applicare gli strumenti che hanno a disposizione”.
Il settore agroalimentare si trova a dover fronteggiare una sfida senza precedenti: sfamare i 9,5 miliardi di persone che si prevede abiteranno il Pianeta nel 2050, fronteggiando le perdite produttive derivanti dai cambiamenti climatici. "La tecnologia è la chiave per sostenere la sicurezza alimentare. Di fatto, tradizione e innovazione devono lavorare insieme per aumentare l'efficienza di utilizzo delle risorse, l'uso della genetica e delle tecniche di evoluzione assistita più moderne per costituire materiali vegetali più adattabili ai cambiamenti in atto e l'innovazione applicata all'agricoltura di precisione lavorano in concerto per salvaguardare il Pianeta, le produzioni e la sicurezza alimentare”, concludono Zappettini e Janni. “Sistemi di monitoraggio sempre più precisi, alimentati da pannelli fotovoltaici capaci di acquisire i dati da satelliti, da droni ma anche da sistemi miniaturizzati sono impiegati nello Smart Farming per supportare l'agricoltore e garantire uno sfruttamento ottimale delle risorse. Il Cnr-Imem ha contribuito in maniera fondamentale a questa rivoluzione tecnologica che garantisce prodotti di qualità”.
Naomi Di Roberto
Fonte: Emilio Fortunato Campana, Dipartimento di ingegneria , Ict e tecnologie per l'energia e trasporti, tel. 06/49933663 , email emiliofortunato.campana@cnr.it - Michela Janni, Istituto dei materiali per l’elettronica e il magnetismo , email michela.janni@imem.cnr.it - Andrea Zappettini, Istituto dei materiali per l’elettronica e il magnetismo , email andrea.zappettini@imem.cnr.it; -