Editoriale

90 anni alle spalle, guardando al futuro

Siamo giunti alla conclusione delle celebrazioni per il Novantennale della fondazione del Consiglio nazionale delle ricerche: un anno ricco di eventi e di incontri che hanno messo in luce la missione multidisciplinare dell'Ente e i numerosi progetti che il Cnr condivide con partner italiani e internazionali, pubblici e privati. Nella cerimonia di chiusura, tenutasi il 18 novembre scorso, siamo stati onorati dalle presenze di Enrico Letta, presidente del Consiglio
di Luigi Nicolais

Investimenti per i precari, crescita  e affermazione di un sistema unico di ricerca nazionale, rafforzamento dei rapporti con le imprese, contributo alla rinascita del Paese in una dimensione sempre più europea e internazionale. Sono le urgenze che il Consiglio nazionale delle ricerche è chiamato ad affrontare,  illustrate dal presidente Luigi Nicolais nella cerimonia di chiusura del Novantennale della fondazione dell'Ente. Durante l'evento premiati anche sette ricercatori under 35 per le altrettante aree di ricerca dipartimentali

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Siamo giunti alla conclusione delle celebrazioni per il Novantennale della fondazione del Consiglio nazionale delle ricerche: un anno ricco di eventi e di incontri che hanno messo in luce la missione multidisciplinare dell'Ente e i numerosi progetti che il Cnr condivide con partner italiani e internazionali, pubblici e privati. Nella cerimonia di chiusura, tenutasi il 18 novembre scorso, siamo stati onorati dalle presenze di Enrico Letta, presidente del Consiglio, di Pietro Grasso, presidente del Senato, de

Investimenti per i precari, crescita e affermazione di un sistema unico di ricerca nazionale, rafforzamento dei rapporti con le imprese, contributo alla rinascita del Paese in una dimensione sempre più europea e internazionale. Sono le urgenze che il Consiglio nazionale delle ricerche è chiamato ad affrontare, illustrate dal presidente Luigi Nicolais nella cerimonia di chiusura del Novantennale della fondazione dell'Ente. Durante l'evento premiati anche sette ricercatori under 35 per le altrettante aree di ricerca dipartimentali

Siamo giunti alla conclusione delle celebrazioni per il Novantennale della fondazione del Consiglio nazionale delle ricerche: un anno ricco di eventi e di incontri che hanno messo in luce la missione multidisciplinare dell'Ente e i numerosi progetti che il Cnr condivide con partner italiani e internazionali, pubblici e privati. Nella cerimonia di chiusura, tenutasi il 18 novembre scorso, siamo stati onorati dalle presenze di Enrico Letta, presidente del Consiglio, di Pietro Grasso, presidente del Senato, del sindaco di Roma Capitale, Ignazio Marino, del presidente della Crui, Stefano Paleari, del presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, del ministro per lo Sviluppo economico, Flavio Zanonato, di Lamberto Maffei, presidente dell'Accademia nazionale dei lincei, del rabbino capo della Comunità ebraica di Roma, Riccardo Di Segni e di altre autorità. Tutte hanno voluto condividere con la nostra comunità scientifica un momento importante, teso a ricordare il ruolo di primo piano esercitato nel passato dall'Ente per il progresso del Paese e, al contempo, a ribadire la necessità di crescere in campo scientifico, perché la ricerca rappresenta il nostro futuro.

In questa occasione abbiamo voluto premiare sette giovani ricercatori che, nell'ambito del concorso 'Ricercat@mente', hanno presentato i risultati più interessanti nelle altrettante macro aree disciplinari del Cnr. Da questi giovani arrivano, a tanti loro coetanei, l'esempio e lo stimolo a intraprendere e proseguire questa professione. La ricerca è un settore nel quale scontiamo ritardi, paghiamo le nostre contraddizioni e ancora troppe resistenze rallentano i cambiamenti di passo e di mentalità. Ciascuno di noi fa quotidianamente esperienza degli ostacoli dovuti a eccessi burocratici, scarsità di risorse, inefficienze organizzative. Eppure, nonostante tutto, ostinatamente si continua.

Sappiamo che il futuro della ricerca italiana dipende dalla nostra capacità di convincere tutti - dalle istituzioni alle famiglie, fino alle imprese - che essa non è un costo, ma un investimento per creare posti di lavoro e per una migliore qualità della vita. Di questo erano ben consapevoli nel 1948 i nostri padri costituenti i quali - sebbene da posizioni politiche, sensibilità culturali ed etiche diverse - non esitarono a inserire nella nostra Costituzione la libertà della ricerca e del suo insegnamento.

Nato dalla brillante intuizione di Vito Volterra, il Cnr fu istituito il 18 novembre di 90 anni fa per iniziativa del ministero della Pubblica istruzione, quale organo di collegamento per l'Italia con il Consiglio internazionale delle ricerche. Nel corso dei suoi 90 anni il Cnr si è fatto carico dei bisogni del Paese, di cui ha interpretato la domanda di cambiamento, di innovazione, e oggi noi tutti siamo chiamati a risollevarne le sorti operando in un'ottica europeista e transnazionale.

A ricordo dei 90 anni del Cnr, grazie all'impegno e alla collaborazione con Rai educational e Poste italiane, sono state attivate due iniziative: la realizzazione di un documentario sulla storia e le attività dell'Ente e l'emissione di una cartolina filatelica con annullo speciale, dedicata a Vito Volterra.

La conclusione delle celebrazioni non ci fa dimenticare le urgenze cogenti che abbiamo innanzi, prime tra tutte il futuro dei ricercatori a tempo determinato e la crescita complessiva del sistema ricerca. Il Paese ha bisogno del loro lavoro. Le soluzioni presuppongono che le risorse per tali obiettivi vengano assunte da subito. Abbiamo necessità di utilizzare tutti gli strumenti disponibili per favorire la creazione e l'affermazione di un sistema unico della ricerca nazionale, che superi le attuali distinzioni e riconosca anche agli enti di ricerca autonomie analoghe a quelle universitarie. Dobbiamo come paese affrontare il tema della continuità delle competenze e del cambio generazionale riportando, nel settore dell'università e della ricerca, il turnover al 100% delle risorse liberate dai pensionamenti, a cui abbinare un piano straordinario di assunzioni per garantire continuità e qualità al lavoro delle decine di migliaia di giovani ricercatori attualmente precari.

Va posto poi, con lucida lungimiranza, il tema della gestione amministrativa delle strutture di ricerca e di alta formazione, riconoscendone la particolarità e la specificità all'interno del pubblico impiego. Occorre inoltre assicurare che il sistema delle relazioni ricerca/impresa sia continuo e fluido. Oggi il Cnr sta investendo su questo fronte: sono oltre 1.500 le imprese che ogni anno collaborano con i nostri Istituti e oltre 40 gli accordi di collaborazione stipulati con le aziende più competitive nei settori ad alta tecnologia.

Come è stato sottolineato nella conferenza mondiale 'Science for Peace', a tutta la comunità scientifica è chiesto di concorrere per contrastare la diffusione di nazionalismi e intolleranze e per sostenere con maggior convinzione pace e democrazia. Una sfida che abbiamo raccolto come Cnr, lo testimoniano la nostra storia, il patto sulla ricerca sottoscritto con Confindustria, il rapporto continuo con le università e le amministrazioni locali. Infine, nel Documento di visione strategica vengono con chiarezza indicate le prospettive future dell'Ente, ovvero la sua volontà di porsi come interlocutore istituzionale del governo centrale e dei governi locali al fine di concorrere alla rinascita del Paese in una dimensione sempre più europea e internazionale.