Editoriale

La ricerca può essere una luce nella notte

"Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie": la strofa ungarettiana resta immortale poiché coglie con grande efficacia il senso di precarietà, di incertezza che ci coglie in questa stagione di passaggio.
di Marco Ferrazzoli

"Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie": la strofa ungarettiana resta immortale poiché coglie con grande efficacia il senso di precarietà, di incertezza che ci coglie in questa stagione di passaggio. Al contrario della speculare primavera, che porta con sé speranze di riposo e serenità, spesso l'autunno ci deprime, complice la riduzione delle ore di sole e di luce e la prospettiva di un inverno da affrontare.

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"Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie": la strofa ungarettiana resta immortale poiché coglie con grande efficacia il senso di precarietà, di incertezza che ci coglie in questa stagione di passaggio. Al contrario della speculare primavera, che porta con sé speranze di riposo e serenità, spesso l'autunno ci deprime, complice la riduzione delle ore di sole e di luce e la prospettiva di un inverno da affrontare.

In realtà, però, questo è proprio un periodo di rinnovamento, di apertura di un nuovo ciclo - nella formazione, nella produzione - e quindi di opportunità positive. Ovvietà che però, tra constatazioni bio-meteorologiche e riflessioni esistenziali, incidono nella vita quotidiana di ciascuno di noi. Ecco perché in quest'Almanacco abbiamo voluto riservare il Focus all'autunno: Massimiliano Pasqui dell'Ibimet ci accompagna tra le previsioni del tempo con la cautela doverosa per gli scienziati, l'Istituto di scienze dell'alimentazione tra le virtù dei prodotti tipici di questo periodo, Roberto Volpe del Servizio prevenzione e protezione ci ricorda i comportamenti da adottare per ridurre il rischio di contagi virali...

Consigli e informazioni che fanno parte di una nostra convinta 'linea editoriale', quella per cui, oltre a disseminare i risultati della ricerca scientifica di eccellenza sia importante anche avvicinare i ricercatori agli interessi e alle curiosità dei profani. Ne abbiamo avuto l'ultima dimostrazione durante la 'Notte dei ricercatori' tenutasi in tutta Europa il 24 settembre scorso e che ha visto nel nostro Paese tante manifestazioni a cura del Cnr o con la nostra collaborazione.

Una in particolare, 'Light', si è svolta presso il Planetario dell'Eur a Roma con un successo di pubblico tale da far 'saltare' il contapersone laser: persone interessate all''arbitro elettronico' che potrebbe un giorno mettere fine a tante dispute calcistiche, oppure a dialogare con un computer (dal sistema vocale ben più raffinato di Hal di '2001 Odissea nello spazio'), bambini entusiasti dei mini-robot...

Ringraziamo quindi quanti ci sono venuti a trovare, i nostri colleghi che si sono prestati a fare da 'ciceroni' nel mondo della scienza, i mass media che hanno prestato la loro attenzione a un evento il cui nome è volutamente un ossimoro. La 'leggerezza' può essere una virtù, se ben dosata, e si può 'illuminare' anche la notte se c'è l'entusiasmo sufficiente.

Marco Ferrazzoli