Saggi

Scienza, fidarsi è bene

nanana
di Elisa Manciocchi

Giampietro Gobo e Valentina Marcheselli, nel libro “Sociologia della scienza e della tecnologia” (Carocci) affermano un approccio definito come “umanesimo scientifico”. Invitando a esercitare lo spirito critico

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Ripensare la scienza a partire da alcuni concetti fondamentali. Ripristinare un rapporto bilanciato a beneficio della società e dei ricercatori. È quanto propone il volume “Sociologia della scienza e della tecnologia” (Carocci) di Giampietro Gobo e Valentina Marcheselli, a partire dall'analisi del linguaggio, del pensiero e dell'azione scientifica. Gli autori evidenziano il “continuum ai cui estremi si collocano da una parte coloro per cui la scienza è il rispecchiamento della natura e, dall'altra, i fautori di una visione totalmente e radicalmente relativista” proponendo “posizioni più moderate e meno radicali”. Le verità della scienza non sono contaminate dalle credenze del momento perché sono oggettive, impersonali. “La scienza è in rapporto con la natura che è l'esatto opposto della cultura” e per questo, in epoca moderna, “nasce proprio creando un fossato tra il mondo delle scienze fisiche e quello delle scienze umanistiche”. A partire dagli anni Settanta del secolo scorso si assiste poi all'emergere di un interesse crescente verso la quotidianità del lavoro scientifico, e “in questo contesto” cominciano ad apparire sempre “nuove problematiche”.

Nella seconda parte del libro si pone attenzione all'instaurarsi dell'approccio costruttivista e relativista del sapere, al fine di esplorare le articolazioni fondamentali della tecno-scienza, “un campo all'interno del quale si intersecano sociologia, storia, filosofia, antropologia, letteratura, studi di genere, geografia culturale e altre discipline”. La scienza si afferma come un sapere oggettivo e sperimentale, mentre la tecnologia sembrerebbe essere più fisicamente localizzata. È coinvolta di conseguenza la sociologia: “Latour (1987) suggerì l'espressione tecnoscienza per enfatizzare la natura ibrida e relazionale di scienza e tecnologia”, due fenomeni interconnessi e indissociabili, non isolabili l'uno dall'altro. È solo a partire dagli scorsi anni Novanta che gli studiosi hanno progressivamente ampliato il proprio sguardo analitico, abbandonando lo studio di singoli laboratori, istituzioni o reti di relazioni incentrate su uno specifico artefatto a favore di sistemi più ramificati che permettono di evidenziare la complessità, la contingenza e l'indeterminatezza associate al processo di produzione della conoscenza. Ed è proprio secondo questo approccio che scienza, tecnologia e società possono essere studiate come un ecosistema composto da elementi in rapporto di interdipendenza reciproca che “non seguono rigidi rapporti di causa effetto, ma si plasmano a vicenda”.

Il libro ha lo scopo di affrontare la scienza e la tecnologia come essenze culturali e collettive, rivalutandole il carattere sociale. Essendo ormai diventate le protagoniste delle narrazioni sulla natura del mondo.

titolo: Sociologia della scienza e della tecnologia
categoria: Saggi
autore/i: Gobo Giampietro, Marcheselli Valentina
editore: Carocci
pagine: 348
prezzo: € 28.00

  

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