Vita Cnr

Dalle piante parassite le biotecnologie del futuro

Esemplare di Rafflesia
di Francesca Gorini

Da minaccia a risorsa agricola per il progresso delle conoscenze della ricerca in campo biologico, genetico e medico, sono state oggetto di un convegno internazionale organizzato dal'Istituto di scienze delle produzioni alimentari del Cnr di Bari
 

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Si è svolto a Martina Franca (Ta), l'XI Congresso mondiale sulle piante parassite, organizzato dall'Istituto di scienze delle produzioni alimentari (Ispa) del Cnr di Bari su incarico della International parasitic plant society, principale istituzione di riferimento del settore.

L'appuntamento internazionale e interdisciplinare ha visto coinvolti oltre cento esperti di tutto il mondo, a confronto su un argomento di ricerca che sempre più travalica gli ambiti dell'agricoltura e della botanica per fornire spunti e prefigurare nuove applicazioni nei campi delle biotecnologie, della genetica e della medicina. 

"C'è un grande interesse verso le  'strategie' che queste piante sono in grado di mettere in atto per sopravvivere, per ottenere acqua o sostanze nutritive, essendo spesso completamente prive di clorofilla", afferma Maurizio Vurro dell'Ispa-Cnr. "Le piante parassite sono completamente o parzialmente dipendenti da una pianta ospite e presentano  caratteristiche  uniche, quali la capacità di sviluppare  organi specifici  che consentono la connessione con la pianta ospite o la capacità dei semi di percepire alcuni segnali biochimici - detti 'strigolattoni' - emessi dalle radici delle piante ospite, che ne permettono la germinazione. La loro comprensione è quindi molto importante sia per l'agricoltura, per la quale rappresentano ancora una grave minaccia, sia per altre discipline".

Nel mondo  si conoscono oltre 4.000 specie parassite appartenenti a 19 generi, fra cui varietà di straordinaria importanza ecologica e ambientale, quali la 'Rafflesia arnoldii', che produce il più grande fiore conosciuto (oltre un metro di diametro), o la 'Hydnora', le cui piante svolgono tutto il ciclo sotterraneamente, compreso la fioritura. Altre, come le 'Orobanche' e 'Striga' infestano invece le colture agrarie con effetti devastanti, specialmente nei paesi nordafricani e mediorientali, dove intere colture di cereali, girasole, leguminose o solanacee sono costantemente a rischio.

L'Ispa-Cnr rappresenta uno dei principali soggetti di ricerca nazionali nel settore, in particolare per lo studio di microrganismi fitopatogeni, per la gestione di specie infestanti parassite e per la comprensione del ruolo degli 'strigolattoni' nelle interazioni fra pianta parassite e ospiti, già oggetto di numerosi progetti di ricerca italiani e internazionali.

Fonte: Maurizio Vurro, Istituto di scienze delle produzioni alimentari, Bari , email maurizio.vurro@ispa.cnr.it -

Per saperne di più: - http://ipps2011.ba.cnr.it/