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Riabilitazione: a domicilio è più efficace

Riabilitazione al braccio
di Elena Villa

Grazie all’accordo quadro con la Regione Lombardia, tre Istituti dell’Ente coinvolti nel progetto 'Riprendo@home’ studiano nuove soluzioni per la neuroriabilitazione domiciliare dell’arto superiore conseguente a ictus. Materiali innovativi e tecnologie di avanguardia si uniscono a semplicità di utilizzo e costi contenuti

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L’ictus cerebrale rappresenta la principale causa mondiale d'invalidità: ogni anno circa 5,7 milioni di persone ne muoiono e si prevede che il numero raggiungerà 6,7 milioni a fine 2015. In Italia si verificano oltre 200.000 nuovi casi all’anno e i soggetti che riescono a sopravvivere devono spesso affrontare un percorso riabilitativo lungo e dispendioso.

Sul tema interviene il progetto di ricerca 'Riprendo@home’, coordinato dal Cnr e cofinanziato dalla Regione Lombardia, che ha l’obiettivo di sviluppare soluzioni tecnologiche innovative per la neuroriabilitazione a domicilio personalizzata dell’arto superiore nei pazienti.

Tre le strutture dell’Ente coinvolte: l’Istituto di tecnologie industriali e automazione (Itia), l’Istituto per l’energetica e le interfasi (Ieni) e l’Istituto di bioimmagini e fisiologia molecolare (Ibfm). “Abbiamo sviluppato soluzioni tecnologiche robotizzate e utilizzato materiali innovativi, quali le leghe a memoria di forma per la realizzazione di ortesi, prevedendo nello stesso tempo la possibilità di valutare, tramite specifici esami diagnostici, lo stato della persona e il suo percorso riabilitativo”, spiega Matteo Malosio dell’Itia-Cnr, coordinatore del progetto. “L’approccio terapeutico è pensato per facilitare una riabilitazione in ambiente domestico, che metta in primo piano la qualità di vita del paziente, che potrà svolgere esercizi nel suo contesto abituale, in modo sicuro e circondato dai suoi cari. Oltre a ciò, durante il progetto sono state utilizzate tecniche di analisi morfologica dell'immagine (Mri) del sistema muscolo-scheletrico, con caratterizzazioni biomeccaniche, metaboliche ed energetiche dei muscoli per una valutazione obiettiva dell’attività muscolare prima e dopo l’esercizio. A queste analisi sono associati studi mediante elettroencefalogramma per il controllo di eventuali modificazioni cerebrali dopo l’iter riabilitativo”.

Riabilitazione al braccio

Diversi i prototipi già attuati: l’esoscheletro 'LIGHTarm’ (caratterizzato da una struttura cinematica in grado di ottimizzare i movimenti di spalla e gomito), dispositivi realizzati con stampanti tridimensionali dedicati all’esecuzione di protocolli riabilitativi semplificati in ambito domestico (come 'LINarm’ e 'DUALarm’), ortesi sensorizzate basate su leghe a memoria di forma - personalizzate sul singolo paziente e, quindi, in grado di riposizionare dinamicamente l’arto diminuendo la rigidezza muscolare, supportando il recupero funzionale e lasciando intatta la possibilità di svolgere azioni quotidiane - e l’applicazione software 'VIRTUALarm’, per l’analisi e la valutazione del movimento tramite indici biomeccanici, basata sull’uso di un sistema di tracciamento markerless. “Le soluzioni sono state sviluppate cercando di contenere i costi, rendendole accessibili ai pazienti affinché essi possano usufruire della concreta possibilità di fare riabilitazione in modo efficace e sostenibile tra le mura domestiche”.

I risultati del progetto verranno presentati sabato 26 settembre presso il campus di Lecco del Politecnico di Milano.

Fonte: Matteo Malosio, Cnr-Itia, tel. 02/23699625

Per saperne di più: https://cluster.techforlife.it/riprendoathome/